Recensione: Ardeo
“Ardeo” (dal latino “Io Ardo”) è il terzo full lenght dei tedeschi Nachtgeschrei (moniker traducibile come: Urlo nella Notte), band attiva dal 2006, le cui coordinate musicali si adagiano su sonorità riconducibili a quanto proposto dai compatrioti In Extremo.
Lo stile volutamente semplice e diretto, le melodie ruffiane, il cantato in lingua madre ed un succoso contratto con la Massacre Records fanno di questa band una promessa in campo Folk (Rock) odierno, soprattutto in territorio teutonico.
Tuttavia, come vedremo nel corso della presente recensione, il gruppo sembra mostrare sensibili lacune riguardo alle doti necessarie per affrontare il genere proposto.
Il disco si apre nel migliore dei modi tramite l’inizialmente (sottolineo inizialmente) dirompente “An Mein Ende” (“Sulla Mia Fine”): imponenti cornamuse e melodie festaiole si fondono in un crescendo goliardico e pacchiano, tessendo la giusta atmosfera medievale e creando i presupposti per un sound che a tutta prima sembra assestato a mezza via fra i già citati In Extremo ed i nostrani Folkstone. Tuttavia, proprio quando il brano si fa incalzante gli ardori vengono improvvisamente smorzati (alla faccia del titolo del disco) da una frenata inaspettata ed affossante: un triste cambio di registro corredato da vocals malinconiche ed avvilenti che hanno lo stesso sapore di un sorso di birra che vi si blocca nel gargarozzo. La canzone tuttavia procede, nonostante il vago senso di incompiutezza, risollevandosi dall’inizale scivolone grazie alla buona melodia portante e ad un ritornello piuttosto azzeccato.
Purtroppo la limitata estensione vocale ed il timbro dannatamente tedesco del vocalist Holger “Hotti” Franz affossano sensibilmente l’impatto di un brano che, date le premesse, avrebbe potuto rappresentare la vera hit del disco.
E’ sin da subito notevole come, nonostante il gruppo sia decisamente impegnato e preparato a livello tecnico, le lacune stilistiche menzionate ad inizio recensione siano un fardello piuttosto pesante da sopportare. Manca infatti quel sapore, quel senso arcano ed atmosferico capace di trasportare l’ascoltatore oltre i confini della realtà, fra epiche battaglie, distese infinite e locande fumose: il tutto sembra infatti troppo patinato, a tal punto che brani come “Kein Reiner Ort” ed “Herbst“, dal chiaro intento di ballad medievali, falliscono miseramente scivolando tristemente nella noia.
Purtroppo l’unica immagine che prende forma dinnanzi a noi è quella di un gruppo che suona strumenti polverosi ed arcani, senza però riuscire a sprigionare la magia di cui essi sono impregnati.
A controbilanciare la situazione troviamo fortunatamente alcuni episodi solari come “Herzschlag” (Battito del Cuore”) o la toccante “Ad Astra“, impreziositi da melodie semplici e facilmete assimilabili, che nonostante alcune fastidiose cadute di tono, riescono a imprimersi maggiormente nella mente dell’ascoltatore.
Nota di valore va inoltre alla title track, dall’incedere lento e malinconico, che risulta gradevole anche grazie ad un cantato che finalmente dimostra il proprio valore nell’economia della canzone.
Purtroppo è infine da segnalare la letale preponderanza di brani mid- e down-tempo che non aiuterà certo a trattenere gli sbadigli, facendo sentire la mancanza di almeno una manciata di episodi veramente ficcanti ed incisivi.
“Ardeo” si lascia quindi ascoltare piuttosto placidamente e senza colpo ferire, dimostrandosi un album dalle molteplici sfaccettature ma, purtroppo, dai numerosi alti e bassi, sia all’interno della stessa canzone che a livello globale.
Brani azzeccati si alternano infatti a semplici riempitivi o a episodi scialbi e banali, creando una situazione che destabilizza e fiacca un lavoro che senz’altro sarebbe potuto essere migliore e migliorabile sotto diversi punti di vista.
Detto questo, le doti della band si scorgono comunque, e, sperando in una maturazione artistica dei Nachtgeschrei, mi sento di consigliare l’utilizzo di “Ardeo” al massimo come sottofondo per una serata romantica in compagnia della vostra donna, ma nulla più.
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TRACKLIST
1. An Mein Ende
2. Kein Reiner Ort
3. Herzschlag
4. Herbst
5. Ad Astra
6. Ardeo
7. Ich Hör Nichts Mehr
8. So Weit Wie Nötig
9. Lichtschimmer
10. Hinter Deinen Augen
11. Der Reisende
Line Up
Holger “Hotti” Franz – Vocals, Acoustic Guitar
Sanedin “Sane” Pepeljak – Electric & Acoustic Guitar
Tilman Scholz – Guitar
Oliver Klein – Bass
Stefan Kolb – Drums
Joachim “Joe” Penc – Accordion, Hurdy-Gurdy
Dominik “Nik” Stephan – Bagpipes, Flute