Recensione: Are you Ready
Grossa esperienza maturata in anni di dignitoso esercizio della professione, talento ed un istinto per la melodia da sempre di buon livello.
La descrizione per sommi capi di quelli che sono i caratteri peculiari dei Degreed, band scandinava che ha frequentato per anni l’underground ed ora si trova, con pieno merito, accolta tra le fila della potente Frontiers Music.
Non certo degli sconosciuti, va comunque detto. Gli ultimi dischi del gruppo svedese hanno spesso riscosso un buon interesse da parte di una larga fascia del pubblico sensibile al rock melodico.
Il perché è presto detto. Meglio: facile da comprendere ed ascoltare direttamente su questo nuovo album “Are You Ready“, bignami esaustivo dell’abilità del gruppo saldamente in mano ai fratelli Eriksson.
“Probabilmente il loro miglior disco da quando hanno esordito nel 2010“, è una delle espressioni più usate dopo aver valutato questa nuova uscita. In effetti…
Potenziati dai mezzi della label partenopea, i Degreed segnano il territorio con una serie di canzoni che si riconnettono alle loro origini (melodic rock in senso stetto), abbracciando un fortissimo lato melodico misto alle asperità di un chitarrismo ruvido ma moderno. Con il ritornello sempre pronto ed a portata di mano, buono per accendere un’eventuale esibizione dal vivo.
Il paragone con H.e.a.t, The Poodles e Wig Wam è davvero dietro l’angolo e non dispiace affatto. A noi che ascoltiamo e, crediamo, pure a loro che la musica l’hanno scritta e suonata.
Anche perché il disco scorre che è un piacere: qualche alto e basso inevitabile, ma in generale i risultati pennellano un profilo che si addentra con pieno merito tra le cose migliori ascoltate dal nord Europa in tempi recenti.
Grande cura per il dettaglio, canzoni orecchiabili e bei cori sono il terreno perfetto per ottenere consensi da parte del pubblico di appassionati: un patrimonio che i Degreed mostrano di avere in larga quantità in molti brani elaborati per questo lancio in casa Frontiers, andando a posizionarsi – ne siamo certi – tra quelle che saranno le preferenze del periodo nel settore.
Rock moderno, dal chiaro sentore nord europeo, ben bilanciato tra armonia dei suoni e piacevole aggressività.
La formula ideale per affiancarsi – definitivamente – alle grandi realtà citate poc’anzi.
