Recensione: Are You Ready To Rock
Già autori di due album negli ultimi otto anni, gli svedesi Eclipse tornano a farsi sentire con un terzo episodio discografico, piazzando un colpo di notevole efficacia che con sorpresa, va a posizionarsi tra le cose migliori ascoltate negli ultimi tempi.
Protagonisti “storicamente” di un onesto e scorrevole hard rock melodico di puro stampo nordeuropeo, Erik Martensson e Magnus Henriksson – leader e fondatori della band – non ci avevano mai abituati a vette di particolare valore artistico, mantenendo il proprio rango a quello di gruppo classicamente definibile come “nella media”, capace di cose interessanti ma mai oltre i limiti di una più che dignitosa normalità.
“Are You Ready To Rock” arriva invece a sparigliare un po’ le carte, lanciando la band in una categoria sinora sconosciuta e riservata alle migliori realtà del settore. Un po’ come passare dalla serie B alla serie A, per dirla in termini calcistici.
Il disco è, infatti, un sorprendente concentrato d’energia, linee melodiche azzeccate, buone canzoni e suoni corposi, abilmente racchiusi in un involucro che va a ficcarsi nella precisa zona di confine tra hard rock ed heavy. Troppo facile nominare i “padrini” che prima e meglio di altri hanno battuto questa strada, ovvero gli immensi Snakes del periodo “1987”, è tuttavia altrettanto (e forse più) indicato, chiamare in causa anche band a volte poco citate ma d’assoluta magnificenza come Blue Murder e Talisman, senza dimenticare poi i conterranei The Poodles, laddove le soluzioni si fanno esplicitamente “catchy” e l’andamento assume i contorni dello scandi rock più divertito e rovente.
Parecchi i momenti in cui l’accento è posto sull’impatto e la velocità esecutiva, non rare ad ogni modo, anche le parti cosiddette morbide, in cui gli Eclipse mostrano una significativa sensibilità per gli impasti sonori accattivanti ed “easy listening”, filtrati in ogni dove da un gusto tutto nordico per produzione, effetti ed atmosfere.
È definibile ottima senza riserve ad esempio, l’iniziale “Breaking My Heart Again”, introdotta da alcuni chiari riferimenti ai Whitesnake di ”Slip Of The Tongue” e poi dal guizzante incedere alla Blue Murder, ma sono in eguale misura eccellenti le successive “Wylde One”, “Unbreakable”, “Young Guns”, “2 Souls” (belli gli assolo) e ”Call Of The Wild”, canzoni costantemente giocate sul dualismo, arcigno hard rock / affabili melodie, che avvolge e caratterizza l’intero disco, in un equilibrio che ha modo di rivelarsi il più delle volte vincente e davvero ben assortito.
Ineccepibile infine, la prova tecnica della coppia Martensson – Henriksson, bravo al microfono il primo e ambedue perfetti nello smulinare le proprie chitarre, a completamento di una visione d’insieme che dapprincipio sorprende, per poi conquistare e non ammettere dubbi sulla bontà del risultato.
È davvero un buon periodo per la Frontiers Records che in questo mese di ottobre, dopo averci proposto il bel live di Joe Lynn Turner ed il gradevole platter della coppia Ramos/Hugo, lancia in pista un altro validissimo album confezionato a totale uso e consumo dei grandi seguaci del migliore hard rock.
Il terzo cd degli svedesi Eclipse è dunque un ulteriore esempio della sagacia e del crescente livello qualitativo della label partenopea e si presenta, in poche parole, come un altro di quei dischetti su cui gli appassionati dovranno, senza esitazioni, porre tutta l’attenzione possibile.
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Tracklist:
01. Breaking My Heart Again
02. Hometown Calling
03. To Mend A Broken Heart
04. Wylde One
05. Under The Gun
06. Unbreakable
07. Hard Time Loving You
08. Young Guns
09. Million Miles Away
10. 2 Souls
11. Call Of The Wild
Line Up:
Erik Martensson – Voce / Chitarra / Basso / Tastiere
Magnus Henriksson – Chitarre
Johan Berlin – Tastiere
Henric W. Erikson – Batteria