Recensione: Artificial Ignorance
Le vie dell’Underground metallaro italico sono infinite. La nostra penisola viene attraversata in lungo e in largo da una fittissima ragnatela musicale che lega artisti attivi in tutte le declinazioni della sterminata galassia Hard‘n’Heavy. Lo sanno molto bene gli appassionati liguri, che possono vantarsi di condividere i confini della loro regione con entità musicali che hanno reso grande il Metal tricolore. Gruppi come Necrodeath, Sadist, ExpiatoriA e Vanexa non dovrebbero aver bisogno di presentazioni, così come realtà relativamente recenti come Mastercastle, Shadows of Steel, Carcharodon, Hellcrash e chi più ne ha più ne metta. Da qualche mese posso aggiungere al lungo elenco di gruppi Metal liguri i genovesi Loculo. Ho conosciuto la band a Torino in una serata a forti tinte alcoliche di cui conservo qualche ricordo soltanto perché ne ho scritto un resoconto (qui il link al live report). Che i Loculo siano originari di Genova è piuttosto semplice da capire, anche per chi non ha avuto come me la fortuna di parlarci e di afferrare il loro leggerissimo accento ligustico. Nella copertina di “Artificial Ignorance”, ultimo disco in studio della band, possiamo ammirare il faro di Genova, o per meglio dire, la Lanterna, che guarda impotente la sua città mentre viene invasa da crudeli Terminator pronti a trasformare i cittadini in robot…a colpi di birre medie. Un altro riferimento alla città di Genova può venire colto leggendo la tracklist dell’album: scorrendo i titoli si arriva presto ad un enigmatico titolo: “Camatti”. Come ogni piemontese che si rispetti anche io ho contribuito nel corso degli ultimi decenni alla silenziosa colonizzazione sabauda del litorale ligure, scoprendo ben presto l’esistenza di un ottimo amaro creato un centinaio di anni fa proprio tra i caruggi dell’ex Repubblica Marinara. Si tratta per l’appunto dell’amaro Camatti, orgoglio gastronomico di media gradazione alcolica ottimo sia come digestivo sia come urlo belluino da cantare a squarciagola durante l’ascolto dell’omonima traccia.
Terminator che offrono birre, simpatici giochi di parole, liquori tradizionali: i Loculo fanno della goliardia uno dei loro punti di forza, cercando di restituire al Metal quell’autoironia spesso dimenticata da molti colleghi ‘siderurgici’ che, ahimè, talvolta tendono a prendersi un po’ troppo sul serio. Ricordiamoci come uno dei fini ultimi della Musica, e di tutta l’Arte se vogliamo estremizzare il concetto, sia anche quello di intrattenere e divertire il pubblico. Sia chiaro, però: i Loculo non devono essere scambiati per una band totalmente demenziale. I ragazzi non scordano di lanciare qualche messaggio costruttivo e condivisibile, come accade in brani come “Digital Holocaust” e “War of Desolation”. I Nostri puntano il dito contro la follia della guerra e la pericolosità dell’esasperata digitalizzazione della vita odierna; a ben vedere il titolo dell’album, pur essendo un gioco di parole scherzoso e paradossale, in realtà nasconde una riflessione amara e poco rassicurante. La tracklist riserva anche un paio di sorprese ai cultori di Cinema: in primis troviamo un riferimento ad un noto film di Steven Spielberg con il titolo della canzone “A.I. (Artificial Intelligence)”; in secundis, fin dai primi minuti di riproduzione, è possibile imbattersi in una citazione che definire stracult è persino insufficiente. Il brano successivo all’introduzione strumentale del disco si intitola “Surf Nazis Must Die”: spero vivamente che, oltre a me e ai Loculo, siano in molti ad aver colto il collegamento all’omonima pellicola, una perla del cinema trash diffusa dalla storica e impertinente casa di produzione americana Troma.
Giungiamo ora al nocciolo della questione: che stile musicale hanno scelto i Loculo per veicolare i loro messaggi caustici e tragicomici? L’ascolto di “Artificial Ignorance” non lascia spazio a dubbi: gli anni ‘80 del secolo scorso sono il periodo storico/musicale selezionato dai ragazzi per valorizzare le loro sfrontate e beffarde canzoni. Chi ha seguito il mio invito a recuperare il Live Report a cui accennavo poc’anzi può saltare qualche riga; tutti gli altri si accontentino di una riproposizione delle mie parole usate in quell’articolo per inquadrare lo stile dei Loculo: ‘i Nostri propongono un solido Speed/Thrash d’antan, debitore tanto del primordiale Black/Thrash diffuso dai primi Sodom e Kreator quanto del proto-Black Metal di Hellhammer, Bathory e compagnia bella’. Riporto la frase senza variazioni, considerando che la band ha già letto il Live Report senza correggermi! A questo punto appare chiaro il gioco di contrasti messo in scena dai 4, anzi, 5 liguri: mescolare goliardia e malignità sonora è una strategia coraggiosa che, soprattutto in sede live, dà i suoi frutti. Ho finto di confondermi sul numero dei componenti del gruppo perché da qualche tempo Angelo ‘AngeleX’ Martoccia, cantante degli ExpiatoriA dal 2023, dà una mano ai Loculo dal vivo come voce aggiuntiva. Per amor di precisione va ricordato come la voce di AngeleX faccia bella mostra di sé in una traccia di “Artificial Ignorance”: nel brano “Interlude (Men and Machines)” il cantante legge con solennità un testo fantascientifico che introduce la canzone “A.I. (Artificial Intelligence)”. L’austera teatralità del personaggio interpretato sul palco da Martoccia aggiunge un elemento capace di contrastare con efficacia la spensieratezza emanata dal gruppo, cementata inoltre dai divertenti ammennicoli con cui i Loculo ornano le assi del palcoscenico. L’habitat naturale di questi scavezzacolli liguri è proprio il palcoscenico: limitarsi ad ingabbiare un gruppo dalla vitalità così prorompente tra le infinite pagine di una piattaforma streaming o tra quelle, ben più tangibili, del libretto di un CD sarebbe estremamente ingiusto. La loro voglia di divertirsi e, soprattutto, di far divertire il pubblico, è un ottima medicina contro i piccoli e grandi guai che gli spettatori di un concerto Metal, volenti o nolenti, si portano dietro. Che si va a fare, d’altronde, sotto ad un palco occupato da una band Heavy Metal? L’indole ‘palco-centrica’ dei Loculo, per così dire, si nota non appena si cercano in Rete notizie e materiale riguardante il gruppo: pagine web non aggiornate, nessuna traccia della band su Spotify, nessun videoclip. Gli unici filmati rintracciabili online riprendono i Nostri mentre mettono a ferro e fuoco le mura di alcuni locali che li hanno ospitati negli ultimi anni: se tutto questo non è un atto d’amore verso un approccio old school alla musica, non so cos’altro potrebbe esserlo!
Torniamo ‘a bomba’, come si suol dire: vediamo cosa l’ultimo album dei Loculo sia capace di lasciare nelle mani e nel cuore degli appassionati. Con “Artificial Ignorance” il gruppo genovese non ha certo intenzione di cambiare la Storia della Musica né di produrre un’opera innovativa, seminale o destinata ad ispirare gli artisti del Metal di domani. L’obiettivo della band è quello di diffondere musica rumorosa, divertente e immediata: giustappunto quello di cui abbiamo bisogno per esorcizzare le brutture che ci vengono servite a cadenza giornaliera da telegiornali, avidi datori di lavoro e politici di bassissima lega. Le canzoni di “Artificial Ignorance” non aggiungeranno né toglieranno nulla all’enorme patrimonio artistico del Metal. Faranno apparire, però, parecchi sorrisi sui volti di chi vorrà seguirli dal vivo e completare l’esperienza procurandosi il disco al banco del merch. Sappiate, però, che se vi capita di ‘far serata’ in un locale in cui l’animazione musicale viene affidata ai Loculo c’è il concreto rischio di ritrovarsi presto con un tasso alcolemico lievemente superiore al consentito…buon ascolto e buon divertimento in compagnia dei Loculo!
I Loculo su Youtube: https://www.youtube.com/@loculothrash
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Pagina Bandcamp del gruppo: https://loculothrash.bandcamp.com/