Recensione: Artist Service Compilation Vol. 1
Interessante operazione promozionale per la Artist Service, neonata indie label, costituita con l’intento di supportare la causa del rock melodico e delle sue divagazioni più ruvide attraverso la promozione di giovani bands all’esordio o di gruppi poco conosciuti.
Lo strumento scelto è quello classico ed efficace della compilation, mezzo perfetto per mettere in evidenza il proprio roster di musicisti, portando alla luce vari stili ed attitudini.
Molti i new comers, per lo più dediti a varie derivazioni riconducibili al classico hard rock, non mancano comunque un paio di nomi famosi e di buon richiamo, utili per conferire maggiore “tono” e credibilità all’operazione.
Impossibile, a tal proposito, essere tratti in inganno nell’ascoltare l’opener “Insanity Desire” dei rockers brasiliani Tempestt: la voce, calda e rotonda che di tanto in tanto si materializza in alcune strofe è quella inconfondibile di Jeff Scott Soto, chiamato a duettare con il singer BJ in un brano, in bilico tra modern rock e blues vecchia scuola, che non manca di offrire una buona dose di energia e vivacità.
Altro monicker di discreta fama, è inoltre quello dei tedeschi Shylock, capitanati da Matthias Schenke (autentico emulo del più famoso conterraneo Michael Voss) e come sempre alle prese con un solido e ritmato german AOR dal titolo di “You Fell”, annaffiato da robuste dosi di melodia e dal ritornello di facile presa.
Liberty n’Justice è infine la terza entità inseribile nel gruppo dei volti noti.
Progetto ad ampio respiro e di notevoli potenzialità, è stato protagonista, un paio di anni or sono, di un album di scarsissima attrattiva e coinvolgimento.
Le premesse per un netto balzo in avanti questa volta sembrerebbero invece esserci tutte: il brano “Indipendence Day” è una ballata semi acustica di buon fascino e scorrevolezza, prodotta in modo impeccabile e dall’ottimo chorus.
La consueta collaborazione di alcuni ottimi guest (Jani Lane, Kelly Keeling, Jack Russell e Ted Poley, tra gli altri) ed un songwriting finalmente ispirato, potrebbero pertanto offrire qualche discreta sorpresa nel nuovo platter dall’omonimo titolo.
Tra le nuove proposte, si segnalano poi alcuni artisti di buona qualità e dalla ragguardevole bravura.
Le menzioni di merito vanno, infatti, all’hard rock robusto e massiccio dei Clusterhead, al dark sinfonico degli Elysion, alle melodie allegre, spensierate e frizzanti di Shade, Rèna e Shineth, all’epica potenza strumentale dei Koyaanisqatsy , al classicissimo hard dei Sanchez ed alla grinta dei Twinball, bands che, a vario titolo e più delle altre, sembrano possedere un interessante appeal ed una discreta maestria nell’eseguire le proprie composizioni.
A buon fine e di discreto successo dunque l’operazione.
La mole di novità offerta è notevole, ed il valore delle bands messe in vetrina del tutto rispettabile: buone premesse per un futuro che auspichiamo roseo e ricco di grande musica per questa nuova realtà del mercato musicale rockettaro.
Tracklist :
01. Tempestt – “Insanity Desire”
02. Clusterhead – “Made Of Stone”
03. Shylock – “You Feel”
04. Elegantly Wasted – “Let It Rain”
05. Bob Dee – “Summertime”
06. Liquid Horizon – “Battle Entrance“
07. Dafne – “Fight Time“
08. Elysion – “Dreamer”
09. Liberty n’Justice – “Indipendence Day”
10. Shade – “It’s Alright”
11. Rèna – “Eyes Of Thunder”
12. Sanchez – “Don’t Treat Me Like A Fool”
13. Shineth – “Embrace You”
14. Koyaanisqatsy – “Memoria”
15. Darksun – “Prisoners Of Fate”
16. Twinball – “Freak Of Nature”