Recensione: As a Sin

Di Alessandro Calvi - 6 Ottobre 2008 - 0:00
As a Sin
Band: Lord Agheros
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
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50

Evangelou Gerassimos, l’uomo che si nasconde dietro al monicker di Lord Agheros, inizia a farsi le ossa nel mondo dell’underground nel 1995. Passano gli anni e passano anche le collaborazioni con diversi gruppi fino alla decisione di fondare una one-man-band in cui sperimentare e dare vita a una proposta musicale in grado di esprimere tutti i sentimenti liberamente. Nasce così Lord Agheros e un primo album autoprodotto nel 2007 intitolato “Hymn” a cui fa seguito l’interesse della My Kingdom Music e l’uscita, un anno più tardi, di questo esordio discografico intitolato “As a Sin”.

“Drama Begins” è una lunga intro d’atmosfera fatta di parti sinfoniche e campionamenti vari. Subito ci è chiaro il genere proposto da Lord Agheros. Un ambient black metal che deve molto alla musica sinfonica, agli organi, alle ambientazioni horror. Sotto il profilo delle influenze in ambito musicale impossibile non notare un riferimento al Burzum di “Philosophem”, seppur con un piglio che vorrebbe essere più intellettuale, qualcosa degli Agalloch e dei primi Ulver, così come alcuni passaggi molto simili ai brani strumentali dei primi Cradle of Filth.
La seconda “The Gates of Solitude” presenta qualche variazione rispetto alla prima traccia. Innanzitutto l’uso della voce, principalmente in growl, ma con qualche sprazzo di clean vocals molto profonde. Poi anche qualche raro passaggio più aggressivo e veloce in cui anche chitarre, basso e batteria riescono a dire la loro.
A dire qualcosa di più e di diverso ci pensa “Sacrilegium” in cui il principale motivo d’interesse è un ritmo cadenzato e ritmato, tribale, in sottofondo, che solo in alcuni frangenti emerge divenendo prima quasi da discoteca e poi apertamente una melodia araba. In chiusura, invece, un inaspettato passaggio di musica lirica forse non perfettamente inserito nel contesto.
Se di musica araba si trattava nella quarta, nella sesta canzone abbiamo qualcosa che ci riporta alla mente invece la tradizione orientale, e le percussioni che scandiscono il tempo nel teatro tradizionale giapponese. Purtroppo la magia del brano è in parte rovinata, come accade molto, troppo spesso in questo disco, da una chiusura della canzone non ottimale, quasi tronca. Non sappiamo però dire se sia un problema insito nella produzione, colpevole di tagliare il finale di alcune tracce, o proprio nel song-writing.

L’esordio di Lord Agheros è sicuramente molto interessante e non meraviglia che sia stato messo sotto contratto dalla My Kingdom Music, etichetta sempre pronta a battere strade nuove in cerca di proposte insolite e fuori dai canoni. Al contempo, questo “As a Sin” è un disco con molte luci e ombre che mettono in risalto da una parte la verve del compositore, la sua voglia di sperimentare con suoni, strumenti, influenze, campionamenti, molto diversi tra loro, senza paura di andare a pescare tra diversi generi anche lontanissimi dal metal. Dall’altra manca indiscutibilmente una maggiore maturità in sede di song-writing e di arrangiamenti per rendere più uniformi e omogenee le tracce che risultano ancora troppo sfilacciate e frutto di una sorta di patchwork tra brani diversi.

Tracklist:
01 Drama Begins
02 The Gates of Solitude
03 Glory Through Death
04 Sacrilegium
05 Intermezzo
06 Ash to Ash and Dusk to Dusk
07 As a Sin
08 Dancing in the Dark
09 Escape

Alex “Engash-Krul” Calvi

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