Recensione: As Above, So Belows
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‘As Above, So Belows’, full-length con il quale debuttano gli statunitensi Shadow of the Talisman, racconta la storia di The Outlaw, un uomo distrutto, che ha perso il contatto con la realtà e la cui caduta lo ha portato all’inferno. Qui si imbatte in The Dark One, con il quale sigla un patto perdendo quel che resta della sua anima e diventando un demone pistolero. The Outlaw torna, quindi, sulla terra e scatena il caos a Westerntown fino a distruggerla ed anche se poi si pente non vede altro futuro se non quello di ridiscendere negli inferi per sconfiggere e prendere il posto di The Dark One.
Una storia semplice e neanche tanto originale, con il protagonista che assomiglia al Ghost Rider, l’antieroe della Marvel, incrociato con il Lee Van Cleef de ‘Il Buono, il Brutto, il Cattivo’ e che un poco ricorda anche l’Eddie della copertina di ‘Stranger in a Strange Land’. È comunque una storia efficace nel rappresentare una metafora, con Westerntown che non è nient’altro che la nostra società e Outlaw una delle tante sue vittime che si ribella nel modo più terribile fino ad autodistruggersi.
L’atmosfera che esce dai solchi di ‘As Above, So Below’ è rovente, spessa tanto da essere impenetrabile e soprattutto inquietante. Si percepisce la rabbia di quest’uomo, trasformata poi in odio e desiderio di vendetta ma anche la sua solitudine e la sua disperazione.
La musica è potente e devastante, infernale anch’essa, un misto di Alternative contemporaneo, Thrash e Groove Metal, principali ispirazioni Megadeth, Anthrax, Sepultura e Pantera.
Il perno su cui ruota tutto è la voce di Mike Smith, un mutaforma che riesce a passare dallo scream più feroce al clean più straziante, con tutte le variazioni che ci stanno nel mezzo. Se il vortice creato da tutto questo mix di generi si trasforma in un sconvolgente tornado il merito è della sua versatilità teatrale che gli consente di rendere reale l’irreale.
La storia scorre come un fiume in piena: l’ensemble tira alla grande creando un muro sonoro di forte impatto, dando vita a dinamiche sonore ultra variabili e formando un buon bilanciamento tra le parti più dure e quelle più melodiche.
Ogni canzone è a sé ma anche legata a filo doppio con quelle che la precedono e la seguono; non ci sono pause né momenti scontati: la storia scorre velocemente e ti tiene attaccato ad essa, sia quando è fluida sia quando è disturbante ed ansiogena.
Il songwriting dà vita ad un ibrido dalle molteplici sfaccettature, con cambi di scena repentini e martellanti: il Thrash/Death di ‘Arise’ la rende feroce e virulenta, i tratti di ‘What Is Real?’ evidenziano la solitaria disperazione che avvolge il protagonista, ‘Fiery Descent’ è uno speed folle, ‘Dead With the Devil’ è la rabbia che si trasforma in tragedia, ‘The Outlaw’ è marziale e smodata, ‘Cursed’ è una ballata che rievoca paesaggi desertici e solitari …
La tecnica è parecchia, con una sezione ritmica devastante e parti soliste accattivanti e d’effetto senza mai essere troppo virtuose ed anche nei momenti di maggiore complessità, quando la band sembra prendere il sentiero del Progressive (‘As Above’ e ‘So Below’), non c’è esagerazione.
Concludendo, un esordio col botto quello degli Shadow of Talisman, che riesce a rendere trascinate una storia nella realtà alquanto banale per farci conoscere, attraverso di essa, il loro punto di vista sull’andamento del mondo.
‘As Above, So Below’ è stato registrato presso i Raydon Studio a Keego Harbor, Michigan, ed è stato prodotto e mixato da Mark Stewart e sarà distribuito da Eclipse Records dal 21 febbraio 2025.