Recensione: As God Kills

Di metalhunger - 18 Dicembre 2006 - 0:00
As God Kills
Band: Node
Etichetta:
Genere:
Anno: 2006
Nazione:
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80

A 9 mesi dal termine delle registrazioni, esce il nuovo album dei milanesi
Node, lunga attesa dovuta tra l’altro al cambio d’etichetta che li ha portati dalla nostrana Scarlet alla tedesca Massacre
Records. Inserendo il disco nel CD player, dopo una breve intro tratta da “Full Metal
Jacket”, parte come una fucilata il primo brano
Shotgun Blast Propaganda e subito emergono delle novità tutt’altro che marginali rispetto al passato del gruppo: riff granitici e diretti, sezione ritmica compattissima e veloce ed in generale un livello di aggressività mai riscontrato prima nella discografia dei nostri.

Proseguendo nell’ascolto risulta palese come i
Node per questo lavoro abbiano puntato sulla violenza sonora mettendo la loro tecnica al servizio dei pezzi, con un songwriting incentrato su canzoni dalla struttura coinvolgente e facilmente assimilabile dopo pochissimi ascolti.

La maggiore differenza col passato sta proprio nel fatto che i nuovi pezzi entrano subito in testa, non hanno mai un calo di tensione e continuano imperterriti a violentare le orecchie dell’ascoltatore accantonando (con la sola eccezione dell’ultima
The Manhattan Project) le sperimentazioni presenti in Das Kapital. Nonostante ciò le caratteristiche del sound dei
Node rimangono ben riconoscibili (elevato tasso tecnico in primis) ma sono state sintetizzate in canzoni che vanno dritte al sodo e molto più tendenti al Thrash che al Death metal.

 

Ascoltando il disco emergono diverse influenze che sono state inglobate nel
Node-sound, in particolare a livello ritmico vi sono diversi richiami ai Darkane, ai Soilwork più violenti ed ai
Meshuggah.

 

Shotgun Blast Propaganda: dopo la citata intro, il pezzo irrompe e mette da subito le cose in chiaro, i Node sono tornati ma cattivi più che mai. Il ritornello della canzone si fissa subito in testa e risulta dannatamente catchy (come molti altri nel corso del disco) nonostante sia tutt’altro che leggero.

Magistrale il lavoro di Marco Di Salvia alla batteria: una lezione su come picchiare durissimo ma con stile

 

As God Kills: altra traccia diretta dal riffing serrato che non lascia prigionieri. Anche in questo caso il ritornello colpisce nel segno da subito. Per questa canzone è anche stato girato il primo videoclip della band.

 

Hellywood: in questa canzone emergono delle influenze più moderne ma senza che questo faccia diminuire il tasso di violenza del brano. Nella parte centrale un bel solo è preceduto da un riff da headbanging continuo ed un ritornello con voce pulita di Gary su un tappeto di doppio pedale ad alta velocità.

 

Cancer: probabilmente il pezzo più violento e veloce che i Node abbiano mai composto, con un break centrale con riff spezzati che ricorda un po’ i Meshuggah. Sempre più al vetriolo il cantato di Daniel Botti.

 

Redrum: altra citazione dalla filmografia Kubrickiana, questa volta da Shining (riferimento già palese per i conoscitori, dal titolo della canzone)

Il pezzo inizia lentamente con dei suoni che creano un’atmosfera malata e sinistra mentre la ritmica va in costante crescendo fino ad esplodere in una bordata thrash violentissima, dove le linee vocali di Daniel sembrano la versione “estremizzata” del Mille Petrozza di Renewal

Nel finale il pezzo ritorna ad essere cadenzato e riemerge l’atmosfera horror dell’inizio…

 

Oldnick: un altro pezzo molto diretto e più “moderno” dove spicca su tutto una sezione ritmica devastante.

 

Watcher Of A Failed Generation: l’attacco di questa canzone irrompe con una prepotenza da manuale (del thrash) ed introduce ad un brano che può essere considerato la “summa” dei contenuti del disco: ritornello immediato, aggressività elevatissima e un po’ di tecnicismo inserito al momento giusto. Di sicuro uno dei brani migliori.

 

Through Fail And Foul: nel ritornello tornano le clean vocals di Gary per un pezzo di immediata assimilazione e dove emerge maggiormente la componente melodica del sound dei Node, mentre nella strofa la sezione ritmica si diverte ad attorcigliarsi e a disorientare l’ascoltatore rendendo il pezzo molto interessante

 

Truth Is Out: come nella canzone precedente la ritmica stupisce per varietà e soluzioni, il riffing resta serrato e qua e là compaiono dei suoni elettronici che ben si integrano con il brano. Bellissimo l’inserto con suoni puliti di chitarra nella parte centrale

 

The Manhattan Project: come anticipato il brano in questione abbandona la “forma canzone” e si torna a sperimentare, la prima parte richiama infatti le composizioni di Das Kapital e risulta un po’ meno diretta rispetto al resto del disco, mentre nella seconda parte si passa allo sperimentalismo puro, si abbandona la distorsione e ci si immerge in un’atmosfera straniante fatta di suoni campionati ed inusuali accompagnati da una batteria “eclettica” (quasi un solo), il tutto in continuo crescendo fino alla “botta” finale con cui l’album si congeda.

A tutto ciò va aggiunta una delle produzioni migliori e più potenti mai ottenuta da una band italiana in studio (a cura di Pelle Seather e Mastering a cura di Goran Findberg, che ha lavorato con bands quali Dimmu Borgir, In Flames e
Opeth)

Ultima nota di merito al drummer Marco Di Salvia, vera e propria rivelazione e nuovo punto di riferimento (e basterà recarsi ad uno dei futuri concerti per rendersene conto…)

Si tratta quasi di una rinascita per i Node che, a livello qualitativo, surclassano nettamente le uscite passate e li mette in posizione di superare nomi ben più blasonati sulla scena.

10 tracce al vetriolo senza cali di tensione: un disco da prendere ad occhi chiusi per qualsiasi amante del thrash, del metal estremo in generale (indipendentemente dal fatto che si tratti di una band italiana) e che spazzerà via qualsiasi dubbio o preconcetto abbiate nei confronti della band.

 

 

Tracklist:

 

1. Shotgun Blast Propaganda 05:01 
2. As God Kills 03:37 
3. Hellywood 05:31 
4. Cancer 03:28 
5. Redrum 06:52 
6. Old Nick 03:39 
7. Watcher Of A Failed Generation 03:49 
8. Trough fair & Foul 04:37 
9. Truth Is Out 04:05 
10. The Manhattan Project 05:18

 

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