Recensione: Ascend from the Cauldron
Tra le più grandi rarità dell’Epic Metal ottantiniano made in USA si annovera di sicuro il primo ed unico disco dei Deadly Blessing. Purtroppo anche questo gruppo, come moltissimi altri della stessa scena, fu condannato dal Fato a restare ignoto ai più, sebbene la band avesse decisamente tutte le carte in regola per riscuotere più fama.
Ma così non fu appunto…e questa particolarità (quasi un “obbligo” per le Epic Metal bands) aggiunge perversamente un innegabile fascino all’opera di questo gruppo, di cui tutte le informazioni sono ammantate da una fitta coltre di mistero…tutto, a parte la loro grande competenza tecnica e le loro idee messe in musica.
E che idee!! Sonoricamente i Deadly Blessing possono essere descritti come un mix tra Warlord e Cirith Ungol con coloriti spunti prettamente legato al Classic Metal genuinamente britannico della metà degli anni 80.
Davvero non ci sono parole per descrivere la bellezza di questo disco, denso di atmosfere oscure, in cui si mettono in rilievo soprattutto le chitarre della coppia Kerr/Bach (che tessono epicissime trame d’incanto a grandissima velocità) e la straordinaria voce di Ski, che brucia tutto, dalla prima all’ultima track, con un micidiale screaming.
“Ascend from the Cauldron“: un must per tutti i veri cultori del genere.
Dopo qualche tempo, i Deadly Blessing fecero uscire un ep (“Psychodrama”) con una formazione letteralmente stravolta.
Credo che valga la pena ricordare che l’ex bassista dei Deadly Blessing, Nick Mitchell, è da anni il bassista di Doro e che il cantante di questo gruppo partecipò alle selezioni per prendere il posto di Rob Halford nei Judas Priest.
Leopoldo “LeatherKnight” Puzielli
01) Search And Destroy
02) Salem’s Lot
03) Escape the Wrath
04) Cry of Medusa
05) Deliver Us from Evil
06) Silent Madness
07) Mindbender
08) Deadly Blessing