Recensione: AssassiNation
Questa recensione si mostra un po’ difficoltosa: i Krisiun sono
sempre stati un gruppo basato sull’integrità nel seguire i dettami della
scena brutal in modo fedele ma anche personale, ma hanno sempre avuto un
problema fondamentale, e cioè la monotonia di fondo; quella noia indotta che
spingeva l’ascoltatore a skippare in avanti le tracce dei loro album dopo non
più di una decina di minuti d’ascolto.
Risulta quindi oggettivamente difficile definire cosa sia cambiato in AssassiNation:
le coordinate stilistiche sono sempre quelle, con un brutal death veloce,
tecnicissimo – drumming e chitarra sono sempre ai massimi livelli – e potente
come un tir contromano in autostrada; la voce di Alex Camargo non muta,
gli stops’n’go ripetuti ossessivamente nemmeno. Cos’è quindi che rende
quest’album maledettamente attraente, per la prima volta? Forse è solo la
qualità dei brani, caratteristica molto più impalpabile ma anche l’unica ad
essere veramente indispensabile. Ed è quindi con lo svolgersi di tracce quali Vicious
Wrath o Father’s Perversions che ci rendiamo conto di cosa
significhi evolversi per il trio di fratellini brutal dal Brasile: crescere,
enfatizzare al massimo le propri migliori qualità e dare un vero motivo
all’inflazione di concerti che li vede protagonisti su ogni palco
europeo.
La produzione è al top delle sue possibilità, con dei suoni pieni, potenti
ma anche dinamici, senza quell’appiattimento sulla batteria che in passato aveva
reso quasi inascoltabili alcune loro uscite; l’ispirazione, come detto, non
manca di certo, e la tracklist del disco scorre via veloce ed energica, come si
conviene ad un disco ambizioso come questo. L’uscita più o meno contemporanea
del loro DVD Live
Armageddon assume in questo senso il ruolo di illustrazione: abbiamo
nel contempo un’immagine visiva, concreta, del loro scrivere e soprattutto
eseguire materiale tecnico ed intricato come quello che su AssassiNation
decidono di superare addirittura. Un po’ come se ci dicessero: “Avete visto
cosa abbiamo fatto sinora? Bene, ora arriva il meglio.”
La dannazione dei Krisiun, la monotonia, non scompare del tutto, ma in
gran parte sì, ed è questo che mi consente per la prima volta di premiarli
davvero: da valutare con attenzione, questa volta si meritano la vostra fiducia.
Alberto ‘Hellbound’ Fittarelli
Tracklist:
1. Bloodcraft 05:49
2. Natural Genocide 04:29
3. Vicious Wrath 03:54
4. Refusal 04:49
5. H.O.G. (House of God) 03:22
6. Fathers Perversion 04:50
7. Suicidal Savagery 04:24
8. Doomed 01:00
9. United in Deception 04:52
10. Decimated 04:08
11. Summon 00:50
12. Sweet Revenge 04:04