Recensione: At Sixes and Sevens
Al debutto sulla lunga distanza, sotto l’ala della sempre vigile Napalm Records, ecco i Sirenia, nuova creatura di Morten Veland, già mente dei goth metallers Tristania (dei quali vi consiglio l’ottimo Beyond the Veil del ’99). Questo combo (composto, oltre che da Veland, anche da Kristian Gundersen alla chitarra e Hans Erik Varland alle tastiere) prende le mosse da un robusto gothic Metal chitarristico (per intenderci, quello suonato dai Lacuna Coil quando ancora si chiamavano Ethereal), infarcendo però tale proposta con numerosi elementi di altri generi del Metal e conseguendo un risultato finale di indubbio fascino.
Nelle nove songs che compongono questo At sixes and Sevens si trova infatti di tutto: accenni di blast beat e voce screaming, violini nella miglior tradizione doom a là My Dying Bride, sfuriate sweedish death, voce femminile, e addirittura momenti elettronici che ricordano molto da vicino gli ultimi Depeche Mode. Il bello è che nessuna di queste influenze appare mai stonata o fuori luogo rispetto al contesto del brano: ogni parte si incastra, come in un puzzle, alla perfezione con le altre , donando sempre nuova luce (anche se, visto il genere, sarebbe più opportuno parlare di buio…) alle songs e conferendo all’ensemble una sinistra ed avvolgente aura di mistero. L’ascoltatore viene perciò rapito dalle atmosfere maestosamente decadenti sprigionate da questo album, e dai suoi contrasti, all’apparenza tanto stridenti, ma di fatto assolutamente ammalianti ed intriganti. Non credo infatti che nessuno, ascoltando per esempio la bellissima Sister Nightfall (che è peraltro scaricabile dal sito della napalm www.napalmrecords.com/mp3/sirenia.mp3 ) potrà fare a meno di stupirsi per la apparente semplicità con cui i nostri passano, nel breve volgere di pochi secondi, da parti arpeggiate di chitarra a momenti heavy gothic, ed ancora da sognanti breaks solisti della voce femminile a cori che potrebbero essere in un disco dei Naglfar più epici.
Purtroppo il promo in mio possesso è privo dei testi (ma fortunatamente non della bellissima copertina), ragion per cui posso solo riportarvi fedelmente quanto detto a riguardo dalla bio gentilmente messa a disposizione dalla Napalm: “I testi sono basati su riflessioni sulla vita, amore, morte, odio e declino psichico in generale”. Testi a parte, i Sirenia ci stendono nel vero senso della parola con autentiche gemme come Lethargica, In a manica, e la sognante Meridian, pezzi questi che non temono certo alcun confronto con titoli più blasonati e “storici” del genere, ascoltare per credere. Unici appunti che mi sento di poter muovere alla band riguardano una certa prolissità di alcuni brani, che spesso hanno già detto tutto dopo tre minuti e le cui parti, ripetute troppe volte, risultano un pò stancanti, e la prova del drummer, pulito e preciso ma in molte occasioni scontato e prevedibile (ascoltate l’attacco di batteria di Manic aeon e quello di A Shadow of your own self, peraltro poste nella track list una di seguito all’altra, e mi darete ragione….sono uguali!)
Tirando le somme questo è un album che mi sento di cosigliare a tutti gli amanti del Metal: ovviamente a chi è più addentro alle sonorità più gothic, ma soprattutto a chi, come d’altronde il sottoscritto, con tale sound non ha mai avuto un rapporto idilliaco; in virtù dell’estrema versatilità compositiva di cui sopra infatti chiunque potrà agevolmente trovare in questo platter confortanti elementi del proprio genere preferito, ed al contempo trovarsi a viaggiare attraverso dimensioni musicali nuove ed inquitanti, ma così stranamente familiari…
Tracklist:
1. Meridian
2. Sister Nightfall
3. On The Wane
4. In A Manica
5. At Sixes And Sevens
6. Lethargica
7. Manic Aeon
8. A Shadow Of Your Own Self
9. In Sumerian Haze