Recensione: Attitude

Di Daniele D'Adamo - 24 Luglio 2009 - 0:00
Attitude
Band: Susperia
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
75

“Strano” genere, il thrash…
Nato come costola meno raffinata, anzi rozza e violenta, dell’heavy metal, dopo un buon quarto di secolo continua a proporre, invece, band dallo spessore tecnico ed artistico tutt’altro che insignificante.
È il caso, ad esempio, dei norvegesi Susperia che, ad onor del vero, hanno alle spalle una carriera di tutto rispetto, dato che il neonato “Attitude” è il quinto parto di una prole la cui unione genetica risale al 1998, quando il moniker del quintetto di Olso era Seven Sins. 
Fedeli al progetto sin dal cambio di nome avvenuto nel 2000, superati i momenti di grave crisi interna coincisa con la lavorazione di Cut From Stone (TABU Recordings, 2007), ad inizio 2009 i Susperia sono riusciti a stipulare per la Candlelight Records un esclusivo contratto mondiale.

Registrato agli Strand Studio e Cyrus Studio (Norvegia) e missato da Henrik Udd e Fredrik Nordstrom (Dimmu Borgir, Arch Enemy, Opeth) agli Studio Fredman (Svezia), “Attitude” mostra la propria aggressività già a partire dall’artwork, efficace e d’effetto.
A parte questo, però, una volta girata la copertina ed inserito il CD nel lettore, oltre all’apparenza si trova anche la sostanza.
Sostanza dall’alto peso specifico, compatta: metallo pesante come da tavola periodica degli elementi, addensato dal poderoso rifferama dei chitarristi, che elaborano a profusione accordi iper-compressi, da antologia del thrash.
Tuttavia, occorre bene evidenziarlo, il gruppo si muove lontano dal thrash “ignorante” tipico delle zone mitteleuropee, per lambire invece aree si di alta pressione atmosferica, tendenti però a rarefarsi per via della notevole componente di classe, esperienza e maturità dei musicisti del combo norvegese.
D’altro canto, la principale nota dolente che affligge il songwriting del quintetto, e che potrebbe spiegare il sostanziale anonimato della band nonostante la lunga carriera e la bontà della proposta tecnica, è l’originalità.
Senza menzionare i mostri sacri del genere, spesso si ha la sgradevole sensazione di deja-vù, unitamente al fatto che appare fallito l’obiettivo di rendere personale e unico il sound delle varie tracce.

Tracce che comunque scorrono fluide e piacevoli, a partire da “The Urge”, vero e proprio pugno nello stomaco sferrato con forza e decisione, reso ancora più doloroso da un pesantissimo ed oppressivo break centrale.
Nemmeno il tempo di riprendere fiato, ed arriva una mazzata fra capo e collo che si chiama “Live My Dreams”, da ricordare per il dinamico lavoro del basso e per il riff portante di chitarra, ossessivamente raffinato.
Ancora riffs ad ondate con “Attitude”, dalle linee vocali un po’ troppo scontate, anche se con il brano medesimo appare una buona dose di melodia nel ritornello, questo dal gusto piacevolmente “catchy”.
Intro classico per “Elegy And Suffering”, che si svolge poi in maniera tutto sommato anonima e scontata, senza infamia ne’ lode.
Partenza stile death in “Sick Bastard”, dove Athera indurisce ed incupisce la propria voce, sino ad arrivare ad un melodicissimo refrain, ben armonizzato dalle chitarre, protagoniste indiscusse del sound del gruppo.
Melodia a profusione anche e soprattutto in “Another Turn”, che può a ragione considerarsi l’”hit” dell’intero lavoro. Groove accattivante, voce pulita, cori sconfinanti addirittura nell’AOR (!), e “solito” cesello di fino da parte della coppia Cyrus & Elvorn.
Inizio dolcemente arpeggiato per “Mr Stranger”, che poi lentamente sale di tono senza però raggiungere vette particolarmente alte in quanto a velocità e potenza. Più che buoni, per sottolineare la bravura dei relativi musicisti, gli assoli d’ascia.
Il penultimo episodio dell’album è senz’altro quello più movimentato: “Character Flaw” è un brano completo, vario, dal nerbo possente, aggressivo; con cambi di tempo che difficilmente lasceranno in pace le vertebre cervicali dell’ascoltatore.
Classicamente heavy l’apertura di “The One After All”, nella quale si può ascoltare la voce di Athera qual è probabilmente al naturale, senza cioè quelle forzature che la rendono troppo simile alle più blasonate ugole d’oro del thrash.

Poco da aggiungere, alla fine: “Attitude” è una splendida opera incompiuta. C’è tutto, in essa. Manca solo la classica “ciliegina sulla torta”, cioè l’originalità.

Daniele “dani66” D’Adamo.

Discutine sul Forum nel topic relativo!

Tracklist:

1. The Urge 3:58
2. Live My Dreams 3:30
3. Attitude 3:41
4. Elegy And Suffering 3:58
5. Sick Bastard 4:06
6. Another Turn 3:23
7. Mr Stranger 4:43
8. Character Flaw 4:28
9. The One After All 5:05

Ultimi album di Susperia

Band: Susperia
Genere:
Anno: 2009
75
Band: Susperia
Genere:
Anno: 2007
79