Recensione: Back For The Kill

Di Fabio Vellata - 17 Gennaio 2007 - 0:00
Back For The Kill
Band: Snakeryder
Etichetta:
Genere:
Anno: 2006
Nazione:
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70

Autori di un buonissimo album omonimo nel 2004, gli Snakeryder bissano a distanza di un paio di anni l’uscita sulle scene discografiche con il nuovo ‘Back For The Kill’, disco chiamato a confermare le interessantissime qualità espresse all’esordio dal quartetto statunitense, portabandiera di un sound stradaiolo tipicamente a stelle e strisce che ha in nomi mitici come Skid Row (prima maniera), Motley Crue, Cinderella e Slaughter alcune delle principali fonti di ispirazione.

Identica, come lecito attendersi, la formula compositiva adottata nella realizzazione dei brani in scaletta.
Melodie semplici e scattanti, ritornelli “a presa rapida”, chitarre in primo piano, voce graffiante e testi “leggeri” sono le componenti basilari in dote all’intero ellepi, prodotto dal sapore a volte anacronistico ed assolutamente fuori dalle logiche dell’attuale mercato, che proprio per questo ha dalla sua una dose maggiore di fascino e simpatia.

Sfortunatamente purtroppo, è comunque da sottolineare come i risultati conseguiti questa volta dalla band del New Jersey non siano altrettanto brillanti e postivi come nella precedente fatica.
Si evidenzia infatti qualche piccola carenza a livello di dinamismo e coinvolgimento: come spesso accade, la reiterazione eccessiva delle strofe ed il loro ripetersi senza variazioni ha, il più delle volte, l’effetto spiacevole di far smarrire l’attenzione all’ascoltatore, ingenerando quello stato d’animo che, pur non sconfinando nella noia, si avvicina in maniera imbarazzante all’indifferenza, lasciando così scivolare senza particolari sussulti il passaggio di alcune tracce non troppo riuscite.

Essenzialmente questa la differenza tra ‘Back For The Kill’ ed il suo illustre predecessore, la mancanza di hooklines vincenti in grado di trascinare l’uditorio come accaduto con ‘Shake For A Shake’, ‘Got No Time For Romance’ e ‘The USA’, episodi che, tra gli altri, nobilitavano il primo omonimo album con melodie efficacissime e memorabili, qui meno presenti o talora solo accennate.
Certo canzoni come ‘Hard Life’, ‘Breakout’, ‘Back For The Kill’ e ‘Wake Up The Nation’, faranno la felicità dei rockers alla ricerca di brani semplici ed anthemici, perfetti per una esibizione live, tuttavia un minimo di rammarico permane per non aver potuto gioire nuovamente di un piccolo capolavoro come accaduto in precedenza, lasciando la sensazione di un disco riuscito a metà, infarcito di buoni spunti, stavolta però non sviluppati in modo del tutto soddisfacente.

Concludendo, ‘Back For The Kill’ rimane comunque un solidissimo esempio di hard rock dalle forti tinte glam, che non mancherà assolutamente di riservare una buona dose di soddisfazioni e divertimento, soprattutto a chi si accosterà agli Snakeryder per la prima volta.
Chiunque sia alla ricerca di un buon album del settore si rivolga all’acquisto fiducioso, ricordando però che, dovendo scegliere, i denari meglio sarebbero spesi investendo sul primo cd realizzato in carriera dalla band, esempio di glam/hard rock da manuale, eseguito alla perfezione e dannatamente divertente.

Tracklist:

01. Hard Life
02. U Never Know Me
03. Love Steals
04. Can’t Stop The Insanity
05. Breakout
06. Money On Her Mind
07. Back 4 The Kill
08. Sweet Desire
09. Shot Gun
10. Wake Up The Nation

Line Up:

AJ Fedz – Voce / Chitarra
Karl karlston – Chitarra
Mike Black – Basso
John Savage – Batteria

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