Recensione: Back To Budokan
Che il Giappone avesse un debole per Mr. Big era cosa nota. Scelta logica o segno di riconoscenza che sia, per celebrare il proprio ritorno in scena il combo statunitense ha voluto proprio lo sfondo del grande tempio della musica di Tokyo. ‘Back To Budokan’ documenta nota su nota due ore e mezza di monologo hard rock, una grande festa per i nostalgici e una rievocazione dei tempi d’oro a tutto vantaggio dei nuovi fan – non certo una minoranza, da quanto si è visto lo scorso settembre a Milano.
Chi si chiedeva quale fosse lo stato di forma di una band che si ritrova all’inizio di un tour mondiale dopo sette anni di silenzio (dodici, nel caso di Gilbert) troverà risposta già con le prime note di ‘Daddy, Brother, Lover, Little Boy (The Electric Drill Song)’: adrenalina allo stato puro. Gli anni non hanno potuto rosicare via nemmeno un po’ dello smalto di Paul e Billy, affiatati come ai tempi d’oro. Il concetto è ribadito anche dal funambolico duetto strumentale di metà scaletta – anche se forse l’assolo più esaltante è quello di Pat Torpey, talvolta negletto dalle cronache ma come sempre sontuoso nella sua prova alle pelli. Impeccabile – e non era affatto scontato – Eric Martin, del tutto all’altezza delle prove da studio e capace di reggere bene all’urto di linee vocali proibitive anche sul lungo periodo.
Se la band gira a mille, la scaletta è una vera e propria overdose di classici, a cavallo fra rock duro e ballatone strappamutande. Fra i numerosi acuti ‘Addicted That Rush’, ‘Alive And Kickin’’, ‘Green-Tinted Sixties Mind’, ‘Just Take My Heart’, ‘Colorado Bulldog’, ‘To Be With You’ e molto altro. Spazio ampio anche per le cover, da quella arcinota di ‘Wild World’ a quelle non meno note di ‘Smoke On The Water’, ‘Baba O’ Riley’ e ‘Shy Boy’, poste a degna chiosa di un concerto maluscolo. L’elemento di novità viene da due inediti, eseguiti sia dal vivo sia in studio. Si tratta di ‘Next Time Around’, un bel pezzo di rock frizzante scanzonato, seppur non privo di una velo di nostalgia, cantabilissimo nei cori del refrain; e ‘Hold Your Head Up’, puro arena rock bonjoviano, accattivante già al primo ascolto, soprattutto dal vivo.
Ciò che fa maggiormente piacere trovare in questo live show è però lo spirito rock n’ roll di quattro ragazzoni che danno ancora l’impressione di divertirsi come pazzi quando si tratta di salire sul palco e far male agli strumenti. Uno spirito che ogni rocker degno di questo nome non può che riconoscere e salutare con altrettanta passione.
‘Back To Budokan’ rappresenta insomma una fotografia efficace di un tour adrenalinico, che molte emozioni ha regalato a chi lo ha seguito in prima persona: un bel ricordo per chi c’era e un buon palliativo per chi se lo è perso. A vent’anni all’esordio Mr. Big è in forma come un ragazzino, ma con un’esperienza ventennale e un seguito multigenerazionale. Che sia ora di tornare al lavoro anche in studio?
Riccardo Angelini
CD1:
1. Daddy, Brother, Lover, Little Boy (The Electric Drill Song)
2. Take Cover
3. Green-Tinted Sixties Mind
4. Alive and Kickin’
5. Next Time Around
6. Hold Your Head Up
7. Just Take My Heart
8. Temperamental
9. It’s For You – Mars
10. Pat Torpey Drum Solo
11. Price You Gotta Pay
12. Stay Together
13. Wild World
14. Goin’ Where The Wind Blows
15. Take A Walk
CD2:
1. Paul Gilbert Guitar Solo
2. Paul Gilbert and Billy Sheehan Duo
3. Double Human Capo
4. The Whole World’s Gonna Know
5. Promise Her The Moon
6. Rock & Roll Over
7. Billy Sheehan Bass Solo
8. Addicted To That Rush
9. To Be With You
10. Colorado Bulldog
11. Smoke On The Water
12. I Love You Japan
13. Baba O’Riley
14. Shyboy
15. Next Time Around *
16. Hold Your Head Up *
* Studio Version
