Recensione: Back to Life

Di Damiano Fiamin - 1 Novembre 2011 - 0:00
Back to Life
Band: Soul Seller
Etichetta:
Genere:
Anno: 2011
Nazione:
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69

I Soul Seller sono un gruppo piemontese formatosi nel 1999 per assecondare l’impulso creativo di due fratelli appassionati di hard rock. In questi anni, i due Zublena hanno ottenuto discreti consensi con la realizzazione di alcune autoproduzioni; a frenare le loro ambizioni, però, sono stati i numerosi cambi e capovolgimenti nella composizione della band che è riuscita a trovare una formazione stabile solo nel 2010. Con meno pensieri per la testa, il gruppo comincia i lavori su questo album, riuscendo ad attirare le attenzioni di un’etichetta come la Avenue of Allies, pronta a distribuire il disco di debutto a livello mondiale. I Soul Seller suonano un rock melodico, con frequenti incursioni in territorio hard e glam; tanto per esemplificare ulteriormente, le sonorità proposte si avvicinano a gruppi come L.A. Guns, Bon Jovi e Whitesnake. Ad impreziosire questo debutto, la partecipazione di due ospiti di rilievo come Oliver Hartmann (ex At-Vance) e Danilo Bar (White Skull). Queste sono le premesse; cerchiamo di capire come se la sono cavata questi ragazzi.

Il disco apre con l’accattivante Wings Of Freedom, brano melodico e ritmato, che costruisce la sua struttura su riff di chitarra semplici e orecchiabili che accompagnano un cantato pulito fino all’inevitabile assolo e al crescendo finale; un pezzo un po’ scolastico nella struttura, ma gradevole e accattivante. Il secondo brano del disco è Change Your Heart Tonight, sicuramente più incisivo del precedente, anche grazie a delle soluzioni musicali più varie che riescono a vivacizzare l’intera struttura; simpaticamente coinvolgente nel ritornello, spicca anche grazie alla partecipazione dell’ospite, Danilo Bar, che si profonde in un assolo di chitarra breve ma intenso. La briosa conclusione sfuma per lasciar spazio alla morbida apertura di All I Can Promise, tasti bianchi e neri che vengono premuti per creare l’atmosfera adatta a un pezzo solo apparentemente semplice da leggere: sebbene le melodie siano piacevoli e ben ingegnate, le parti vocali, sia per la loro esecuzione, sia per i testi, scivolano facilmente verso la banalità, declinando pericolosamente verso il pop. Chiusura in accelerazione, con chitarre mordenti e base ritmica incattivita, ottima scelta per fungere da trampolino a Keep On Moving, la cui apertura massiccia esemplifica chiaramente la direzione intrapresa dal gruppo in questa canzone, dal sapore meno melodico e più “duro”. Il brano vede anche la partecipazione del secondo ospite del disco, Oliver Hartmann, che duetta con Carrata per realizzare uno dei brani più interessanti dell’intera produzione. Hope On The Horizon è un breve intermezzo pianistico, molto delicato, un breve intervallo per riprendere fiato in attesa della successiva Old Hero’s Prayer, brano incattivito quanto basta, intessuto su una trama sonora di basso e batteria che, una volta tanto, vengono accompagnati dagli altri elementi del gruppo.
La title track ha un incipit veramente pesante, molto più vicina all’heavy metal che al rock ‘n’ roll; anche la costruzione del brano è più cupa e greve, una ponderosa martellante che accumula energia per sfogarla con l’arrivo del ritornello; l’aria si rasserena e ritornano i familiari ritmi vitali ed energici che ci avevano accompagnato sino ad adesso, specialmente nel crescendo finale. In un album hard rock non può mai mancare la ballad; Hell Of Tears giunge lesta a riempire questa lacuna, portando con sé tutti i dovuti crismi: tematiche amorose, ritmi avvolgenti e sentita partecipazione da parte di tutti i componenti del gruppo per un brano che certo non brilla per originalità, ma non è affatto spiacevole. Ammetto di aver avuto qualche problema ad ascoltare A Message From Planet Venus, non perché il brano sia brutto o mal concepito, ma per una parte del testo. Su una bella base ritmata e accattivante, il gruppo intesse dei rimandi musicali animati che, purtroppo, sono la base per una parte vocale veramente stiracchiata che, nel ritornello, scivola inesorabilmente verso l’involontaria comicità; un neo occasionale che, fortunatamente, non sminuisce il valore complessivo del brano. New Power Day prosegue la linea dei fratelli che l’hanno preceduto, con riff melodici e vocalizzi coinvolgenti che si rafforzano a vicenda creando un pezzo pulito e accattivante. Ci avviamo verso la conclusione quando esplode Rock Still Stands, tagliente e penetrante, è un episodio più sperimentale, le sonorità prendono una direzione completamente diversa da quanto già sentito. Interessante, soprattutto per la distorta parte mediana; sicuramente una strada che i piemontesi potrebbero approfondire nel futuro. A chiudere il disco Beautiful Heretic’s Dream: niente di nuovo sotto il sole, fraseggi pulsanti su ritmi sostenuti per un brano leggermente più lungo della media, una proposta sonora semplice per chiudere in bellezza.

Ho ascoltato molte volte Back to Life prima di azzardarmi a scriverne la recensione. Nelle prime occasioni, devo ammettere, il disco non mi aveva affatto convinto: la semplicità delle melodie e l’apparente proposizione di un hard rock piacione e sfilamutande, basato sulla ripetizione banale di alcune parole chiave come “love” e “heart” mi avevano mal disposto. In realtà, proseguendo e approfondendo, ho cominciato a cogliere nuove sfumature di questo lavoro che avevo mancato durante le prime passate; i Soul Seller hanno realizzato un buon debutto, intenso e ben prodotto. Tecnicamente, questi ragazzi sanno il fatto loro ed il fatto di avere alle spalle una buona etichetta può sicuramente contribuire a spingerli verso nuovi, interessanti, orizzonti. E’ necessario, però, che sviluppino una maggiore personalità, osando magari lanciarsi in costruzioni musicali più ardite che li differenzino dalla massa dei rocker melodici. Se così non sarà, rimarranno solo l’ennesimo buon gruppo; visto che hanno delle grandi potenzialità, però, sarebbe un terribile spreco…

Damiano “kewlar” Fiamin

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Tracce:
1. Wings Of Freedom
2. Change Your Heart Tonight
3. All I Can Promise
4. Keep On Moving
5. Hope On The Horizon
6. Old Hero’s Prayer
7. Back To Life
8. Hell Of Tears
9. A Message From Planet Venus
10. New Power Day
11. Rock Still Stands
12. Beautiful Heretic’s Dream

Formazione
Michael Carrata: Voce
Dave Zublena: Chitarra
Cris Audisio: Chitarra
Mike Zublena: Basso
Steve Bucci: Batteria

Ospiti:
Oliver Hartmann: Duetto vocale in “Keep On Moving
Danilo Bar: Assolo di chitarra in “Change Your Heart Tonight”

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