Recensione: Back to Rock
La storia degli umbri Pollution segue senza scostarsi di una virgola il plot più classico della tradizione hard’n’heavy: amici con la passione comune per i grandi classici che, un bel giorno, decidono di investire i loro pomeriggi suonando in un garage per tentare una scalata che viene costantemente “boicottata” dall’assenza di spazi dedicati alla loro musica.
Peccato che Back to Rock, demo che sin dal titolo e dall’artwork mette in chiaro i propri intenti sonori, non possa essere definito una prova positiva. Nonostante una certa attitudine non manchi, i pezzi risultano talvolta scomposti e abbastanza disorganizzati, specialmente nei passaggi chiave riff/refrain e nelle linee vocali alla Kiss / Guns’n’Roses che faticano molto a trovare una buona unione con la parte strumentale.
Tra le cose da migliorare, anche una produzione non sempre ben bilanciata e un’esecuzione che mostra alcuni difetti, ben visibili nella ballad Thousand Kites o nelle accelerazioni di Lady Luxory. Da dimenticare anche il finto live della conclusiva Alcoholic Brothers, brano che invece nella seconda parte migliora notevolmente, ponendosi insieme ai main-riff di Lady Luxory e Rock It tra le cose meglio riuscite dell’intero prodotto.
Non è mai un piacere trovarsi a dover dare un giudizio negativo a qualche band, ma purtroppo, a oggi, i Pollution non si esprimono su livelli interessanti. Fortunatamente l’insufficienza non è irreversibile, e non resta quindi che aspettarsi che la band migliori le lacune della propria proposta musicale, linee vocali e parti di batteria in primis.
Al prossimo appello…
Tracklist:
1. I Don’t Know
2. Rock It
3. A Thousand Kites
4. Lady Luxory
5. Alchoholic Brothers
Alessandro ‘Zac’ Zaccarini