Recensione: Backdraft
Il ritorno dei Nameless Crime è certamente uno degli eventi centrali della nostra scena in questo periodo, il nuovo ep “Backdraft” anticipa la realizzazione del secondo lavoro sulla lunga distanza e mostra l’attuale miglioramento e crescita artistica della band partenopea. Ancora una volta Marco Ruggiero e soci hanno scelto e approfondito un sound potente e concreto che non ha nulla da spartire con l’attuale trend power imperante in Italia. I Nameless Crime sono figli di nomi storici come i Vicious Rumors, gli Armored Saint e i Metal Church.
I Nameless Crime hanno progressivamente sviluppato e raffinato una via personale e convincente all’heavy metal, il primo lavoro della band, una demo omonima, mostrava una forte volontà di ricerca sonora e lo sviluppo di una identità artistica separata dalla scena circostante spesso sterile e ripetitiva. Con queste convinzioni i Nameless Crime sono passati in breve tempo dal ruolo di demo-band poco conosciuta a vera e propria promessa del nostro metal attuale. L’uscita del primo disco omonimo ha convinto la critica e il pubblico sulla validità assoluta della musica di questi ragazzi. I Nameless Crime hanno contribuito moltissimo alla rinascita del tradizionale sound americano degli anni ottanta riuscendo però a non apparire mai stagionati o prevedibili. Il potenziale live dei loro pezzi unito a un’attitudine live innegabile ha contribuito ad allargare il pubblico dei cinque partenopei portandoli a calcare palchi importanti e blasonati. Oggi siamo di fronte al nuovo ep della band, sebbene tre canzoni siano poche per esprimere un giudizio sostanziale sui progressi artistici dei nostri, posso comunque affermare con fermezza che i Nameless Crime hanno puntato molto in alto e hanno concretizzato un ottimo risultato. Se questa sarà la direzione per il prossimo album penso davvero che i Nameless Crime riceveranno responsi notevoli. Rispetto al passato il gruppo è riuscito a migliorare la qualità della produzione, il nuovo ep “Backdraft” ha una qualità sonora indiscutibilmente professionale e competitiva valorizzando al massimo i brani. Sotto il profilo ritmico i Nameless Crime si rivelano ancora una volta compatti e concreti puntando su una sezione ritmica intelligente e sobria, garantendo potenza ai pezzi e il giusto dinamismo. Ottimo Fabio Manda, la sua timbrica affilata e corposa si discosta dal solito vocalismo esasperato dei nostri cantanti riuscendo a creare un’interpretazione personale dei pezzi senza dimenticare mai la potenza. Grazie a un vocalist così personale i Nameless Crime sono riusciti a generare un sound riconoscibile immediatamente senza rischiare di venire associati ad altre band, credo che questo sia uno dei vantaggi maggiori del presente della band.
Il riffing assassino dell’ottimo duo di chitarristi Marco Ruggiero e Alessandro Tuccillo è posto alla base della title track di questo ep, subito appare netta la superiorità artistica dei Nameless Crime rispetto a tanti loro colleghi in patria. L’incedere fluido delle ritmiche, l’alternanza di strofe al vetriolo e ritornelli vincenti generano immediatamente un suono corposo e convincente, rispetto al passato la band partenopea ha puntato su strutture molto ambiziose sfoderando una preparazione tecnica invidiabile. In questo primo brano i Nameless Crime si avvicinano ai primi eccelsi Testament di “The legacy” e credo questa sia una considerazione da tenere presente se amate il metal americano. Si prosegue su canoni sempre molto sostenuti con la successiva “Octopus eye”, forse il brano più tecnico dell’intero ep, qui la band riesce a gestire un rifferama aggressivo senza perdere il dinamismo della opener, le linee vocali appaiono bilanciate e giocate con esperienza rispetto al ritornello. In questo caso i Nameless Crime hanno seguito i canoni classici dello US metal riuscendo a imporre la loro personalità e la loro tecnica, il risultato è davvero notevole. La conclusiva “Vesuvius LXXIX AD” lascia maggiore spazio allo sviluppo della sezione ritmica che risulta meno serrata rispetto ai brani precedenti sebbene anche in questo pezzo emerga una energia indiscutibile. Il brano mostra una decisa ambizione compositiva che rimanda a maestri storici come i Metal Church, credo che gli amanti di queste band saranno molto colpiti da un brano di questa portata. Il bilancio dopo l’analisi di questo ep è certamente molto positivo, l’unica considerazione che posso permettermi è la presenza di soli tre brani, i quali non mi permettono di dare un giudizio completo sull’opera dei Nameless Crime ma che lasciano sperare veramente grandi cose per il futuro nuovo album della band.
Credo che tutti voi possiate comprendere l’importanza di band del calibro dei Nameless Crime nell’ensamble del metal italiano, questi ragazzi hanno scelto con coraggio di trovare una loro strada verso il futuro riuscendo a conciliare questo processo con la tradizione del metal americano degli anni ottanta. E’ stata una scelta temeraria visto che quasi tutta la nostra scena sembra interessata a seguire il trend del power metal melodico, ma adesso i Nameless Crime possono raccogliere i frutti dei loro sacrifici e del loro coraggio. Credo che sostenerli sia doveroso per ogni metallaro che si rispetti.
1 Backdraft
2 Octopus eye
3 Vesuvius LXXIX AD