Recensione: Balance
Inizialmente dedito ad un Power Metal melodico come leader degli At Vance, senza dimenticare alcune collaborazioni con i progetti Aina e Avantasia a cavallo tra i due millenni, il tedesco dall’ugola d’oro Oliver Hartmann (meglio noto semplicemente come Hartmann) a partire dal 2005 con l’ottimo “Out in the Cold” si è cimentato in una carriera solista più orientata verso un AOR vigoroso di gran classe. Il quarto album della sua discografia, “Balance”, risale a Giugno, e si tratta di uno dei migliori lavori di quest’anno, per quanto riguarda il genere.
Pesantemente influenzato dai giganti del Rock melodico, Journey e Foreigner in particolare, Hartmann dimostra di aver ben assorbito la lezione impartita dai maestri, rileggendola in chiave più moderna, senza comunque rappresentare una fonte di dispiacere per i più puristi, data la gradevolezza con cui scorre ognuna delle dodici canzoni che vanno a comporre questo “Balance”.
C’è di tutto in questo disco: i toni solari della bella opener “All My Life” e di “You Are the One”, condita peraltro da un bell’assolo di chitarra, potrebbero fare concorrenza agli H.e.a.t. più radiosi e convincenti, mentre pezzi più roboanti come “Fool for You” e soprattutto la splendida “Like a River” riprendono quanto fatto vedere dagli Strangeways (e in parte anche Survivor) di fine anni ’80.
Non mancano ovviamente pezzi più puramente Hard Rock dove il tedesco è più libero di graffiare come faceva una decina d’anni fa: è questo il caso di “Save Me”, scandita da un riff ipnotico, la più modernista “Shout”, che quasi sfocia in territori Metal, o ancora “Dance on the Wire”, la cui melodia di chitarra si conferma come uno dei momenti salienti del disco intero. Ma è nei brani più d’atmosfera dove Hartmann regala il meglio di sé, ed ecco che “After the Love Is Gone” e soprattutto la meravigliosa ed intensissima “From a Star” diventano quasi automaticamente le composizioni migliori di “Balance”.
In chiusura troviamo due belle ballad sognanti, “Time to Face the Truth” e “The Best Is Yet to Come”, che non fanno altro che ribadire l’alta qualità del prodotto in questione.
Oliver Hartmann si riconferma come uno dei migliori interpreti del Rock melodico del nuovo millennio: questo è molto probabilmente il miglior disco che abbia mai realizzato finora come solista, e rappresenterà sicuramente una piacevolissima sorpresa per tutti coloro che amano questo genere.
Federico “Federico95” Reale
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Tracklist:
01 All My Life
02 Like a River
03 You Are the One
04 Fool for You
05 After the Love Is Gone
06 Save Me
07 Fall from Grace
08 From a Star
09 Dance on the Wire
10 Shout
11 Time to Face the Truth
12 The Best Is Yet to Come
Line-up:
Oliver Hartmann: vocals, guitar
Mario Reck: guitar
Armin Donderer: bass
Dario Ciccioni: drums