Recensione: Ballistic

Di Claudio Casero - 2 Ottobre 2003 - 0:00
Ballistic
Band: Ballistic
Etichetta:
Genere:
Anno: 2003
Nazione:
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90

I Ballistic si presentano alle masse con questo loro primo lavoro pubblicato il 9 settembre per la Metalblade Records e ci propongono un eccellente thrash anni ’80 ben suonato e strutturato.
Il gruppo è composto da elementi che appartengono al panorama metal da parecchi anni, iniziando da Tom Gattis (Chitarra e Voce) che iniziò a calcare le scene metal nel lontano 1978 suonando insieme all’allora giovane Marty Friedman nei Deuce (classic metal band n.d.r.), per poi partecipare nella fine degli anni ’90 al progetto Wardog. Il batterista Rikard Stjernquist iniziò la carriera nei primi anni ’80 con i Salem’s Spade per poi entrare a far parte nel 1986 dei ben più famosi Jag Panzer. A completare il gruppo abbiamo Tim O’Connor (Basso) e Petio Petey (Chitarra).

Il cd si apre con “Collision Course” che subito ci fa capire che questo sarà un album che non lascia scampo ai patiti del thrash della bay area anni ’80. La voce di Tom è cattiva quanto basta esegue perfettamente il frenetico ritmo di batteria per poi calmarsi nel ritornello. Le chitarre non danno tregua con riffs a dir poco granitici e veloci parecchio distorti ma mai impastati; in questo brano è abbastanza evidente la somiglianza con gli americani Exodus di ”Bonded By Blood”.

La seguente “Corpse Stacked High” parte con un assolo di chitarra molto pungente di “Overkilliana” memoria, la strofa si porta avanti con un’infinita cavalcata di doppia cassa e chitarra che farebbe agitare anche il più calmo dei metallari per poi arrivare ad un ritornello molto ben organizzato con un coro polifonico molto piacevole e di sicuro impatto in sede live. Le due chitarre continuano per tutto il brano a duellare con piccoli ma incisivi assoli sempre rozzi come suoni ma mai troppo banali.

Il terzo brano “Watch Me Do It” è quello che sinceramente mi convince meno, la partenza è ottima e lascia presagire una canzone di thrash senza compromessi ma, appena inizia il cantato, il ritmo cala decisamente tendendo maggiormente verso un hard rock americaneggiante decisamente moscetto. Tutto però cambia con l’inizio del ritornello molto ben strutturato e particolarmente coinvolgente che riporta il brano sui canoni dei precedenti due brani con un assolo spigoloso e carico di grinta per poi ricominciare la strofa con una velocità d’esecuzione a tratti incredibile.+

“Call To Armageddon” è una canzone decisamente meno lineare e più complessa delle altre, ma non per questo meno interessante o potente. Sono presenti notevoli cambi di tempo degni di un gruppo prog, ciò a testimoniare le capacità tecniche della band. Si può dire che in questo brano si susseguano uno svariato numero di generi, dal progressive al metal classico, dall’hard rock al thrash sapientemente amalgamati e molto accattivanti che dettano piacevolmente per tutti i quattro minuti della durata della canzone.

La successiva “The Dissection/Into The Sever Chamber” è la canzone più violenta di tutto il cd e già dalle prime note si può presagire il “disastro” sonoro che ci attende; si alternano parti velocissime, con la voce di Tom particolarmente cattiva che spesso rasenta il growl, adatte per un headbanging sfrenato, e parti più lente e riflessive che sembrano dare un momento di tregua alle orecchie martoriate degli ascoltatori.

Il cd prosegue con “Call Me Evil”, tipica canzone thrash fine anni ’80 con nette somiglianze con i vecchi Anthrax e con gli Exodus, ma con un qualcosa che rende questi Ballistic originali nel loro sound. I cori sono molto ben strutturati e rimangono in mente già dal primo ascolto, i riff e gli assoli di indubbio impatto sonoro fanno del brano un’eccellente traccia con alcune innovazioni come nel di alcuni giri di chitarra tipicamente hard rock che, suonati ad alta velocità, e fantasticamente distorti, rendono senza dubbio la canzone più interessante e mai monotona.

“Silent Killer” è forse la canzone più originale di tutto il cd; con la chitarra solista che esegue note di classic metal (in alcuni punti sembra una canzone dei Gamma Ray n.d.r.) e una chitarra ritmica rozza e alquanto potente, il tutto perfettamente amalgamato da un tappeto di batteria alquanto complesso, veloce e coinvolgente con stacchi precisi e azzeccatissimi. Insomma si tratta di un eccellente brano originale e particolarmente vitale.

A mio parere “Threshold Of Pain” è la canzone più bella di tutto il cd, thrash senza compromessi con un inizio eccezionale, veramente potentissimo, potenza che si trascina per tutta la lunghezza del brano. Le chitarre, rozze e violentissime nelle parti veloci, precise e con uno scampolo di melodia nelle parti più lente e cadenzate; la voce di Tom qui dà il meglio di se stessa essendo accattivante, roca al punto giusto e urlata quasi a esprimere rabbia repressa. Ascoltando questa canzone mi è sembrato di tornare indietro negli anni degli Overkill di “Fuck You!”!!.

Anche con la seguente “Undefeated” il ritmo non accenna a calare minimamente anche se questo brano dà l’idea di già sentito e poco originale. Non si può dire comunque che non sia una bella canzone, ma sinceramente dopo il brano precedente mi ha un po’ deluso. La parte più interessante rimangono le cavalcate senza sosta delle chitarre e i frequenti “duelli” sonori tra Tom e Petio che mostrano la loro indubbia bravura.

Gli ultimi due brani “Gone Ballistic” e “Bloodbath!” sono un inno ad un thrash rozzo e veloce come non mai, con chitarre sempre in primo piano che suonano note molto acute e pungenti che rasentano il fastidioso, per poi rigettarsi in riffs violenti che non danno alcun scampo alle orecchie e ai colli in movimento degli ascoltatori. La voce di Tom è perfetta sia per tono che interpretazione e infonde ancora maggior vitalità e potenza ai brani anche se, sinceramente, non ce ne sarebbe bisogno.

In conclusione questo”Ballistic” è un bellissimo album di thrash vecchio stile come pochi altri, l’originalità non è di certo la carta vincente del gruppo, ma in questo caso lo vedo più come pregio che come difetto. Per tutta la durata del cd non ci sono cadute né di ritmo né di stile, eccezion fatta per alcuni sporadici e brevi episodi che non intaccano la bellezza di tutto il lavoro. I suoni sono ottimi come l’artwork; insomma un album assolutamente da non perdere per gli amanti del genere!!!

TRACKLIST:
1. Collision Course
2. Corpse Stacked High
3. Watch Me Do It
4. Call To Armageddon
5. The Dissection/Into The Sever Chamber
6. Call Me Evil
7. Silent Killer
8. Threshold Of Pain
9. Undefeated
10. Gone Ballistic
11. Bloodbath!

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Band: Ballistic
Genere:
Anno: 2003
90