Recensione: Balls Out

Di Alessandro Zaccarini - 11 Novembre 2011 - 0:00
Balls Out
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Anno: 2011
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72

Balls out (con tutto l’armamentario annesso): per gli Steel Panther é di giunto il momento di penetrare virilmente il mercato discografico per la terza volta – la seconda con l’attuale moniker. Chi ha giá avuto modo di entrare in contatto con questa singolare formazione americana conosce benissimo gli intenti e i modi non troppo raffinati del quartetto in questione, per non parlare di un vocabolario non proprio aristocratico. Il corpo femminile e gli istinti della controparte maschile vengono cantati ed esplorati con allegria e spiccata vena maschilista per tutta la lunghezza (e circonferenza) di questo hard rock dalla forma fallica e ben poco sofisticata.

Prendere o lasciare, senza lamentarsi troppo, perché gli Steel Panther non sono gli Who e sanno bene quale sia il posto che li compete e a cui appartengono.

Gli ariosi ritornelli glam e le strofe punk rock non sono nulla che il mondo non abbia giá avuto modo di godersi da piú di due decadi ormai, e per dirla con le stesse metafore care agli Steel Panther, c’é davvero poco di vergine in questo ‘Balls Out’. Eppure é sempre bello ritrovare Michael Starr e soci al giro di boa, perché sai sempre cosa aspettarti ma allo stesso tempo non sai mai a quale nuovo livello di demenzialitá i californiani abbiano deciso di spingersi. È il caso, per esempio, della geniale ‘Just Like Tiger Woods’ il cui testo si guadagna senza troppi problemi una menzione d’onore per come ricalca, in maniera non proprio signorile, le vicende private del golfista piú famoso del mondo. Per lo stesso principio per cui un Maxibon é preferibile a un biscotto gelato qualunque, uno dei consigli suggeriti dagli Steel Panther é quello di non dimenticare che “three holes are better than a hole in one”.

Non si avverte nessuna intenzione da parte degli Steel Panther di contenere e limitare la vena cafona e pornografca della band, con la bilancia sempre in bilico tra la parodia e la pura volgaritá, tanto che talvolta non é esattamente facile trovare il travestimento comico e il lato satirico, come nell’esplicitissima ‘It Won’t Suck Itself’ o in ‘Let Me Cum In’. A difesa della pantera d’acciaio c’é da dire che almeno la loro vocazione é chiara e perseguita con devozione maniacale; gruppi ben piú seri sono riusciti a risultare altrettanto ridicoli nel loro goffo tentativo coscienzioso e casto.

Tra un menage-a-trois e un amplesso clandestino, l’album scorre piacevolmente sfoggiando una carrellata di pezzi trascinanti, molto concreti e altrettanto quadrati, figli di una tradizione los-angelina che andava tanto di moda quando i Crue erano gli interpreti principali delle notti californiane. Su e giú dal palco.

Un disco decisamente ostile alle visioni piú femministe, a meno che accompagnate da una grossa dose di senso dell’umorismo e una ben piú consistente di pazienza: ‘That’s What Girls Are For’ é un altra cavalcata di sessismo in musica e se ‘Gold Digging Whore’ vi suona un po’ pesante come appellativo per la vostra amichetta, potete sempre rifugiarvi nella ballatona di fine disco. Trattasi della delicatissima ‘Weenie Ride’: la sfida sará rimanere seri mentre Michael Starr, con la dolcezza di una Carrie o una Angie, recita strofe tipo “I’ll take your ass for a weenie ride, spread your cheeks and swallow your pride”.

Consigliato a: scanzonati nostalgici degli anni ’80, libertini, ninfomani, perditempo. Se il vostro sogno é diventare una groupie di Tommy Lee e non avete mai recitato in Baywatch, questo disco potrebbe essere un importante arricchimento filologico.

Se invece siete in partenza per il seminario eviterei di metterlo in valigia insieme alla ‘Messa a quattro voci’ di Puccini. Suggerirei infine di approcciare con molta cautela la possibilitá di accompagnarlo a una scatola di cioccolatini per San Valentino, potrebbe creare attriti inaspettati nella coppia.

Alessandro ‘Zac’ Zaccarini

Tracklist:
1. In The Future
2. Supersonic Sex Machine
3. Just Like Tiger Woods
4. 17 Girls In A Row
5. If You Really, Really Love Me
6. It Won’t Suck Itself
7. Tomorrow Night
8. Why Can’t You Trust Me
9. That’s What Girls Are For
10. Gold-Digging Whore
11. I Like Drugs
12. Critter
13. Let Me Cum In
14. Weenie Ride
 

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