Recensione: Bang In Your Ears
Grezzo al punto giusto, diretto e spontaneo, ma scontato: i thrasher laziali Maelstrom si mettono sul mercato con un demo d’esordio che ricalca perfettamente le orme lasciate dalla vecchia scuola statunitense di fine anni ottanta. Passo dopo passo, grazie a queste piccole realtà, quella testimonianza è giunta fino a oggi, sopravvivendo di fatto per anni nei più remoti angoli del pianeta dove, da sempre, schiere di intrasigenti fan ne hanno mantenuto accesa la fiamma primigenia. È la volontà di credere nella purezza di questo movimento che ha permesso il riafforare del thrash ovvero la pubblicazione di una moltitudine di importanti dischi usciti in quest’ultimo lustro. Pubblicazioni che si incalanano in due grandi filoni. Da un lato si amplia una corrente di affezionati dediti in tutto e per tutto al classico thrash di matrice bay-area, dall’altro si affaccia all’orizzonte una scena più crossover che predilige la mescolanza con l’hardcore. Cosa vi riporta alla mente tutto questo? Forse l’infinito numero di produzioni caratterizzante il mercato americano di quegli anni? Certo! Si tratta proprio di quel mercato che vedeva alternarsi release ispirate alla scena californiana piuttosto che a quella newyorkese. Oggi come oggi, ancora una volta, la storia si ripete: chi da una parte afferma l’efficacia del ‘bay-area’, chi vede in Overkill (in molti!) e Nuclear Assault i più grandi ispiratori. Per tal motivo, affermiamo fin da subito che sono poche le band in grado di promuovere qualcosa di nuovo. I Maelstrom non fanno eccezione a questa regola e “Bang In Your Ears” altro non è che uno dei tanti dischi in grado di deliziare la sola sete di old-school. In questi dieci pezzi ci trovate di tutto: Exodus, Slayer, Mortal Sin e non ultimi gli Anthrax da cui i nostri colgono un briciolo di quel mosh in grado di dar spessore al groove.
Un sound eterogeneo e potente, che pesca un po’ dappertutto, rifiuta ogni orpello innovativo esaltando il sapore del thrash con gli ingredienti più classici che hanno reso immortali le grandi pubblicazioni del passato. Le sezioni ritmiche e il ‘riffing cavalcato’ appaiono convincenti così come risulta apprezzabile il veemente lavoro al microfono del chitarrista e cantante Roberto (da limare solo qualche spigolatura vocale). Il frontman è anche autore di soli dal sapore rustico (o se preferite elementari) ma di gradevole gusto. Ecco allora che prendono vita brani come Caged By Metal, Save You o Writhing Of The Mind, limpida espressione degli intenti del combo laziale. Le canzoni si ascoltano con piacere anche se l’aspetto produttivo lascia alquanto a desiderare. Il mixaggio è sufficientemente bilanciato e promuove volumi di buon livello. Una pecca evidente si riscontra invece nei suoni: i piatti della batteria si infrangono con troppo eco e le linee di basso sono costantemente soffocate dalle distorsioni e della voce.
Con “Bang In Your Ears” i Maelstrom non inventano nulla: poche le idee che non odorano di muffa, ma almeno Manuel e Roberto hanno compreso che significhi suonare thrash metal. Più personalità, maggior attenzione agli arrangiamenti, una revisione approfondita delle sezioni soliste e il full-length di debutto potrebbe porsi con buone prospettive sull’attuale florido mercato del thrash underground.
Nicola Furlan
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Tracklist:
01 Death’s Back Among Us
02 Headbangers * MySpace *
03 Caged By Metal
04 Circuit Of Madness
05 On Or Off?
06 Save You
07 Writhing Of The Mind
08 Bloodbath
09 Maelstrom * MySpace *
10 To Thrash Is Our Duty * MySpace *
Line-up:
Roberto: Voce e chitarra
Manuel: Basso