Recensione: Bat Out Of Hell Live With The Melbourne Symphony Orchestra

Di Paolo Beretta - 2 Ottobre 2005 - 0:00
Bat Out Of Hell Live With The Melbourne Symphony Orchestra
Band: Meat Loaf
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
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85

L’intento utopistico di questa recensione non è solo quello di descrivere ed analizzare il seguente disco live; sfruttando la visibilità del sito affermo senza tanti giri di parole che voglio tentare di avvicinare i più giovani amanti del Rock/Metal melodico a Marvin Lee Aday e alla “sua” musica esagerata sotto ogni punto di vista. Non sono solito usare numeri per giudicare un album ma, dopo aver constatato con estremo disappunto che su questo portale pochi conoscono Meat Loaf, forse è bene ricordare che la Rock opera Bat Out Of Hell, datata 1977, ha venduto qualcosa come 35 milioni di dischi. Numeri a parte io sono legato a doppio, triplo filo, con questo cd che, fortunatamente, mio fratello mi ha “obbligato” ad ascoltare alla nausea fin dalla tenera età di 11 anni. Bat Out Of Hell propone un Rock melodico fantastico composto da Steinman ed interpretato meravigliosamente dall’ugola potentissima di Meat Loaf.

Dopo 27 anni la magia continua. Il tempo passa. La “polpetta” (che ha 58 anni) non ha più la voce di una volta ma, ciononostante, si difenda davvero molto bene. Tecnica vocale a parte ciò che rende irresistibile il Live è la presenza dell’orchestra sinfonica. Se c’è infatti un album che merita di essere riproposto per intero dal vivo con violini, viole, violoncelli, oboi, clarinetti, flauti e corni questo è senza ombra di dubbio Bat Out Of Hell. Le sonorità oltremodo pompose, volutamente esagerate e magniloquenti delle 8 tracce, e dei 66 minuti complessivi, si sposano a meraviglia con l’inserimento dei nobili strumenti della musica classica i quali si fondono senza forzatura alcuna con la chitarra elettrica, basso e batteria. Il songwriting è elevatissimo; pause, cambi di tempo, duetti, accelerazioni per linee melodiche sempre vincenti e curate fanno si che l’ascoltatore non perda mai l’attenzione. Non è un caso che Steinman sia considerato uno dei migliori compositori in assoluto.

Le canzoni, dal minutaggio elevato già nella versione studio, in sede live sono oltremodo allungate con ripetizioni martellanti dei refrain senza per questo risultare pesanti perché una Rock Opera deve essere così: un’ossessione di melodie riuscite che si incastrano nella memoria e che non ti escono più dalla testa e che sei quasi costretto a canticchiare. Heaven Can Wait e Two Out Of Three Ain’t Bad sono lenti delicatissimi caratterizzati dal piano, violini, flauti e…la voce di Meat Loaf per un’atmosfera di pace e tranquillità. Atmosfera che viene rotta dal Rock incalzante, allegro ed ignorante di All Revved Up With No Place To Go e Paradise By The Dashboard Light. La prima è irresistibile specie nel finale in crescendo e la seconda ci rende partecipi di un duetto estremamente coinvolgente (con Ellen Foley nel 1977) che Meat Loaf prolunga quasi all’infinito con ottimi risultati. You Took The Words Right Out Of My Mouth (Hot Summer Night) e For Crying Out Loud sono invece miele. Miele in forma musicale da assaporare in tutta la maestosità della versione quasi operistica. Chiude il cd l’opener di Bat Out Of Hell II intitolata I’d Do Anything For Love (But I Won’t Do That) che, dopo farsi desiderare per tre minuti, esplode in tutta la sua forza con l’innesto spaventosamente riuscito dell’orchestra. Una nota particolare, in tanta abbondanza, la merita comunque la Title Track. Un brano che fonde solos e ritmi veloci con melodie trasbordanti che confluiscono in un refrain da tramandare ai posteri. Per ben 4 volte la song sembra finire; Steinman sembra si diverta a farla risorgere con classe assoluta mantenendo standard qualitativi assoluti per 12 minuti che hanno fatto la storia.

Mi rivolgo agli amanti delle melodie: questo cd o la versione studio deve essere vostro. L’uscita del Live appena descritto è un buon pretesto per assaporare l’inserimento dell’elemento orchestrale che non scalfisce assolutamente l’enorme fascino di Bat Out Of Hell. Il pubblico anche se non viene spesso chiamato in causa si sente e, così facendo, si può assaporare l’atmosfera di una serata australiana di grande musica che si chiude con semplice, ma sentito, applauso fragoroso. Signori e signore: LA Rock Opera dal vivo. Chapeau (e fate spazio), passa Meat Loaf!

Tracklist:

1. Bat Out Of Hell
2. You Took The Words Right Out Of My Mouth (Hot Summer Night)
3. Heaven Can Wait
4. All Reeved Up With No Place To Go
5. Two Out Of Three Ain’t Bad
6. Paradise By The Dashboard Light
7. For Crying Out Loud
8. I’d Do Anything For Love (But I Won’t Do That)

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