Recensione: Battle Ram
Ed ecco che è uscito il primo demo dei marchigiani Battle Ram; un giovane gruppo già leggenda in ambito underground, grazie alle loro esibizioni al seguito di mostri sacri dell’Epic (Manilla Road e per ben due volte DoomSword), nonché per l’esplosiva fede metallica dei vari componenti e per il loro impatto semplicemente sorprendente in sede live.
Gente seria insomma. Seria e determinata come il loro sound: Vero Epic Metal che si colora costantemente di soffuse sfumature oscure, battagliere, velatamente drammatiche e sanguigne. Si tratta quindi di un bel demo che farà di sicuro la gioia degli appassionati del genere, andando a rievocare in un certo modo memorie del passato: gruppi che sapevano intrecciare anacronistiche melodie visionarie con riffoni agguerriti, oscure ritmiche incalzanti con evocativi assalti che sembrano risuonare minacciosi da un lontano passato…l’atavico approccio tipo primi Omen, Manilla Road (Crystal Logic), Rex Inferi, Medieval Steel, Black Knight, i Witchkiller dei demos e tanta altra bella gente..
Brano dopo brano, ascolto dopo ascolto, (ri)viviamo dunque l’essenza e la magia dell’Epic Metal in chiave Battle Ram: dal punto di vista tecnico questi cinque ragazzi dimostrano di sapersela cavare piuttosto bene (pregevole la loro interpretazione dell’inno “Join the Legion” dei mitici Cirith Ungol: culto!!) e riuscendo anche ad impostare delle trame compositive piuttosto interessanti. Non c’è brano che abbassi la buona media qualitativa di questo disco, anzi, si possono trovare in “The Vow” e “Battlering Ram” i passaggi decisamente articolati.
I requisiti di base (ed anche qualcun altro) ci sono tutti, come abbiamo fin qui chiarito, ma visto il limitato periodo di attività ancora alle spalle del gruppo ed un certo tipo di produzione (comunque ineccepibile per un demo), “Battle Ram” non riesce a spingersi oltre una certa soglia.
Nulla di spiacevole, anzi. Il fatto è che la produzione non rende piena giustizia ai pezzi in generale e soprattutto al potenziale interpretativo della band (per primo il cantante); per esperienza diretta, posso affermare che dal vivo i pezzi rendono molto di più (non solo per impatto).
Non è un difetto questo, dicevo. È un qualcosa di assolutamente normale per un demo e -anzi- un amato trademark dei gruppi sinceramente votati al culto del Vero Metallo.
Al di là dei difetti e delle limitazioni, “Battle Ram” si impone come una assai piacevole sorpresa di questo 2003, in cui non passa mese senza che gli appassionati delle sonorità più classiche siano deliziati dall’arrivo (o riscoperta) di gruppi su cui credere sinceramente!
Leopoldo “LeatherKnight” Puzielli
1) Burning Lives
2) The Vow
3) Dark Command
4) Battlering Ram
5) Join the Legion (Cirith Ungol cover)