Recensione: Battlefields

Di Raven - 17 Gennaio 2006 - 0:00
Battlefields
Band: Hate Forest
Etichetta:
Genere:
Anno: 2003
Nazione:
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80

Pece, sudore, clangore di Battaglie lontano e rarefatto, steppe sconfinate coperte di neve e ghiaccio, freddo intenso che penetra sin nelle ossa, cadaveri disseminati nel campo di battaglia, storie antiche che vengono ancora sussurrate appena nel vento. Questo è cio’ che Battlefields, terzo full-length della band ucraina, ci suggerisce alla mente. 

In questo album i nostri si esibiscono in un black metal feroce ed epico, dal caratteristico mood freddo e straziante che ci hanno insegnato ad amare, ma questa volta i misteriosi figli dell’Ucraina danno una sterzata molto piu’ doomeggiante, con un riffing work rallentato e potente sostenuto da una batteria marziale e precisa, ai quali ben si sposa la cavernosa e oscura voce growl, tipico marchio di fabbrica degli Hate Forest. I brani sono piuttosto lunghi, scanditi lungo la loro prosecuzione dal drumming implacabile e serrato, che come il clangore delle armature delle “Druzine” che vanno in battaglia, risuona orgoglioso e spietato per tutta la durata dei pezzi. E’ stato donato alle composizioni, inoltre, un tocco di atmosfera data da un pizzico di tastiere, che conferiscono spessore e maestosita’ alle canzoni senza ammorbidirle. 

Un full-length pieno, quindi, carico di emozioni, come è tradizione in casa Hate Forest, un album che trabocca sangue e pece, fango e terra, dove il fuoco che brucia i villaggi Polacchi e Turchi si sente ancora crepitare, e dove la Notte si stende come un manto sopra le sconfinate steppe ucraine, sopra le citta’ e gli eserciti, un disco colmo di orgoglio, di furia, dove la batteria massiccia e il riffing affilato non vi lascera’ respiro, dove potrete assaporare il gusto piu’ aspro della Battaglia, dove sentirete lo Spirito forte e orgoglioso della Terra Slava, dove potrete ascoltare le urla di morte dei Cosacchi che cadono sui confini della Rus’ combattendo contro i Tartari, e sentire dentro di voi la furia estatica e impetuosa della Battaglia… respirerete l’odore acre del fumo fitto che si leva dai villaggi e dalle citta’ in fiamme e del ferro intriso di sangue dei Soldati che saccheggiano i villaggi…un vero viaggio all’interno della fiera e misteriosa terra dell’Est, nel quale se chiuderete gli occhi potrete vedere davanti a voi gli Antichi Slavi riuniti attorno alle querce per pregare, o i Bogatiryj chein sella ai loro meravigliosi cavalli e armati con armi fantastiche, partono all’insegna di mitiche avventure… merito delle “Pricitanija“, i canti popolari antichi, che intervallano le canzoni dell’album, dando all’intero lavoro un sapore piu’ Antico e Paganeggiante, e delle composizioni cosi’ cupe e oscure, che contengono dentro di se quella “quintessenza” che le rende così meravigliose e emozionanti…anche l’artwork si lega splendidamente alla proposta musicale, presentando una stele incisa di caratteri in Slavo Ecclesiastico (il secondo alfabeto Slavo Antico, al quale l’Ucraino e’ piu’ somigliante delle altre lingue dell’Est) e all’interno ritratti di principi e antichi Atamani Cosacchi che hanno combattuto per la Gloria dell’Ucraina. Il disco si conclude con un “pricitanija” disperato di una donna che piange cantando il proprio lamento di morte, culminando quest’Opera di oscurita’ e Maesta’.

Pura Arte Nera.

Tracklist

01. Ukrainska Narodna
02. With Fire and Iron
03. Ukrainska Narodna
04. Our Fading Horizons
05. Ukrainska Narodna
06. Glare Over Slavonic Lands
07. Ukrainska Narodna

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