Recensione: Before The Storm (remaster)

Di Eugenio Giordano - 22 Gennaio 2004 - 0:00
Before The Storm (remaster)
Band: Samson
Etichetta:
Genere:
Anno: 2003
Nazione:
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85

Una ristampa di cui si sentiva veramente il bisogno, questo “Before the storm”, originariamente pubblicato nel 1982, rappresenta il quarto platter ufficiale dei Samson ma, esclusa una costosa ristampa giapponese, risultava fino ad adesso piuttosto difficile da reperire in formato digitale. Ho girato come un fesso al Metal Merchant del Wacken 2003 per cercare questa ristampa ma tutti mi dicevano che il disco era reperibile solo in vinile, quindi sono ben contento di essere riuscito a metterci le mani sopra in questo inizio di 2004. Per quelli tra voi che ancora non conoscessero la band in questione, potrei brevemente definire i Samson come un colosso della New Wave of British Heavy Metal, un gruppo fondamentale della storia del metal classico le cui orme sono state seguite e imitate da decine di altre band negli anni. I Samson di “Before the storm” suonavano un ispiratissimo heavy metal contaminato da spunti rock e strutture dal sapore blues oriented, in questo platter la band mise insieme nove canzoni dal potenziale esplosivo che credo siano rimaste nel cuore e nella memeoria dei loro supporters più accaniti per anni. L’ottimo Nicky Moore rende onore alle composizioni con una interpretazione vocale strepitosa, molti cantanti contemporanei avrebbero solo da imparare da un maestro del genere, i pezzi godono di un groove che ti conquista dopo pochi istanti e che mantiene alto il livello del disco lungo tutta la sua durata. E’ un vero peccato che ancora oggi questo lavoro non venga menzionato accanto ai capolavori della band come “Head on” o “Survivors” perchè di certo non ha nulla da invidiare a questi dischi. La ristampa non gode di una particolare ristrutturazione sonora, il formato digitale maniente il tipico sapore del vinile senza cercare un souno troppo pulito, ma direi che i collezionisti troveranno pane per i loro denti grazie alle ricche sei bonus tracks che risalgono proprio al periodo dell’uscita del disco e che rappresentano delle curiosità irresistibili. Il disco è introdotto dall’incalzante “Dangerzone” uno dei brani più rappresentativi del platter in assoluto, un grande refrain vocale accompagnato da ottime chitarre in bilico tra heavy classico e rock anni settanta fanno la fortuna di questa ottima canzone. La successiva “Stealing away” è la tipica forma canzone impiegata dai Samson migliori, un pezzo andante e frontale, coinvolgente fin dai primissimi passaggi e che in sede live promette grandi responsi, insomma un pezzo magistrale. Maggiormente blues oriented “Red skies” porta la band inglese al cospetto dei dettami del rock & roll statunitense degli anni settanta, ma non mancano spunti tipicamente metal nel ritornello, un brano ibrido ma convincente. Si torna a refrain strepitosi con la successiva “I’ll be round” che ripropone i riff veloci e leggermente sporcati della opener e concede una interpretazione vocale da annali, il brano viaggia tra heavy metal della new wave e soluzioni rock, ancora una volta i Samson si dimostrano maestri nel loro genere. Il sound ibrido di “Test of time” ripropone un piacevole hard rock sporacto con leggere venature blues senza però snaturare il mood del gruppo che resta pienamente percepibile, nessun calo di tono e una solida ispirazione confermano il valore di questo platter. Con “Turn out the lights”il gruppo riesce a mettere a segno una bella live song dalle strutture crescenti, grazie a brani come questo i Samson hanno negli anni guadagnato la fama che li circonda e lo trovo del tutto legittimo. Il metal galoppante di “Losing my grip” nasconde venature rock e lascia decollare ottimi spunti vocali nel ritornello, la formula compositiva del gruppo si conferma vincente e il risultato è come sempre notevole. La conclusiva “Young idea” è una semi ballad che possiede un’anima decisamente elaborata e si articola in parti graffianti capaci di mantenere alto l’interesse dell’ascoltatore fino alla fine del brano. Da qui in poi troviamo le bonus tracks tra cui “Running out of time” e “Driving with ZZ” rappresentano due splendide chicche rispolverate tra gli archvi della band britannica, anche in questi casi i Samson mantengono le caratteristiche sonore osservate nel disco generando due canzoni dal potenziale live molto alto. In conclusione questo “Before the storm”, qui rispolverato grazie a una provvidenziale ristampa rappresenta, un platter di massimo interesse per tutti voi fedeli seguaci del metal clssico, un disco che dovrebbe trovare largo spazio nella vostra collezione.

1 Dangerzone

2 Stealing away

3 Red skies

4 I’ll be round

5 Test of time

6 Life on the run

7 Turn the lights

8 Losing my grip

9 Young idea

+ 6 bonus tracks

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