Recensione: Beggars And Losers
L’Hard Rock non morirà mai e la lezione degli anni Settanta continua a mietere vittime. I Bullfrog di Verona giungono al terzo full length e festeggiano i sedici anni di attività trattando bene se stessi e i propri fan: digipak a due ali dalla grafica lisergica, serigrafia a mo’ di Lp sopra al dischetto ottico e fase di masterizzazione eseguita presso gli Sterling Sound di New York a opera di Steve Fallone, assistente di George Marino.
Undici sono i pezzi contenuti in Beggars&Losers, debitori di Led Zeppelin, Free, Budgie, Grand Funk Railroad, Deep Purple, Whitesnake, Allman Brothers, Mountain e Uriah Heep. I polmoni di Francesco Dalla Riva sono rubati all’heavy metal e la durezza della chitarra si sublima in episodi sublimi come Detour, laddove la melodia si unisce alla violenza dell’Hard e fa a tarallucci e vino con lo spettro di un grande come Glenn Hughes. Every Sunny Day è un ottimo esempio di Southern Rock applicato sulle sponde dell’Adige. L’anima inglese targata Deep Purple periodo Perfect Strangers fa capolino in One For A Zero mentre Keep Me Smile rimanda al calore a stelle a strisce di cui sopra. Pregevole l’assolo di Silvano Zago nella conclusiva Poor Man Cry.
Bullfrog significa impersonificazione di un Hard Rock adulto debitore dei maestri senza mai però suonare stantio o troppo retrò, peraltro aristocraticamente personale nella proposta. D’altronde, aprire i concerti di gente come Uriah Heep, Moody&Marsden e John Lawton Band non è mai per caso, un po’ come chi si aggiudica la Liegi-Bastogne-Liegi nel ciclismo.
Stefano “Steven Rich” Ricetti
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Tracklist:
1. Over Again
2. F For Fool
3. Rocking Ball
4. Detour
5. On Through The Night
6. Every Sunny Day
7. One For A Zero
8. Keep Me Smiling
9. Rat Kicking
10. Easy On My Love
11. Poor Man Cry
Line-up:
Francesco Dalla Riva – bass and lead vocals
Silvano Zago – guitars, backing vocals
Michele Dalla Riva – drums