Recensione: Begin The Celebrations Of Sin
Dalla Finlandia innalzano il proprio blasfemo inno di guerra i Sear. Il
quintetto di Helsinki debutta sul mercato discografico (dopo il demo Realm Of
Lies Falling Down del 2004) con un full-lenght che, seppur non aggiunga nulla di
nuovo al genere proposto, si fa apprezzare per la compattezza e potenza dei
brani.
I Sear miscelano in parti pressoché uguali il vigore del death metal con
l’intransigenza black dando vita ad un muro sonoro notevole. Begin The
Celebrations Of Sin ha come unico target quello di assalire l’ascoltatore nel
modo più violento possibile, snocciolando tracce che uniscono la ferocia pura
con il dono della concisione. Elemento a mio avviso importante, in quanto la
breve durata media delle canzoni (meno di quattro minuti) non permette di
annoiarsi, anche se il merito maggiore per la discreta riuscita del disco ce
l’hanno gli indovinati cambi di regime all’interno delle composizioni. Grazie ad
un approccio leggermente spostato verso sonorità death (con l’aggiunta di
buonissimi spunti thrash) le songs suonano sufficientemente dinamiche e
strutturate, votate maggiormente alla velocità, senza rinunciare a dei
rallentamenti che non
solo conferiscono ulteriore malignità al sound ma che fanno risaltare maggiormente i
frangenti più tirati.
Nove tracce (più la solita breve intro) fra cui è difficile indicare quelle
che si distinguono maggiormente. Se da un lato possiamo dire che sono tutte
delle buone canzoni (con un lieve calo nella parte finale del disco), dall’altro
aleggia una certa piattezza di fondo, in cui le impressioni positive ricevute
durante l’ascolto del cd svaniscono subito dopo averlo riposto sullo scaffale.
Si percepiscono chiaramente le potenzialità di questi musicisti, che con una
maggiore personalità ed esperienza potrebbero benissimo fare il salto di
qualità. Come valore aggiunto si deve però menzionare la presenza dietro al
microfono di Tapsa Kuusela, meglio noto con il nome di Corvus
(vocalist degli Horna) che sfodera una prestazione di alto livello sia
per i “soliti” scream che per growls profondissimi.
Un disco destinato agli appassionati incalliti del genere, che comunque
potranno trovare minuti di buona musica. Begin The Celebrations Of Sin
non ha certo nella longevità il suo punto di forza, destinato a perdersi tra le
innumerevoli uscite in ambito estremo. Un lavoro poco più che sufficiente che
manca di quel quid in più per poter imporsi.
Stefano “Beix” Risso
Tracklist:
- Intro
- Lobotomy with a Crucifix
- Bless the Child
- Scythe of Blasphemy (Kiss the Goat)
- Mankind’s Last Breath
- Vade Retro Deus
- Temptations of the Flesh
- Monument 666
- Blindfolded Fuck
- Viimeinen Voitelu