Recensione: Behind The Silence
Il progetto Drivhell nasce nell’anno 1997 dalla fusione dei due gruppi,
Deinos
ed Echidna. Dopo pochi mesi di rodaggio la band esce allo scoperto con il
primo concerto che si tiene al concorso di Ronco Briantino, al quale si
classificano primi e riescono ad ottenere un cospicuo finanziamento che li
aiuterà a registrare Sunrise, il primo demo autoprodotto. Dopo tanti tentativi
falliti, il gruppo comincia la fase di composizione dei nuovi pezzi, ma il
lavoro si interrompe molto frequentemente a causa di vari problemi in fase di
registrazione. A fine anno, il lavoro della band si conclude e vedono la luce i
sei pezzi che andranno a comporre il secondo demo, Behind The Silence.
Fin dalle prime note di questo secondo demo, si capisce subito di avere a che
fare con una band molto professionale e dotata di una tecnica sopraffina. La
produzione, molto curata in ogni suo minimo dettaglio, riesce a mettere in
risalto ogni singolo strumento del combo. La tracklist non risulta essere essere
per niente omogenea; ogni singolo brano è dotato di una propria personalità,
anche se l’intero lavoro risulta avere una complessità compositiva che accomuna
tutte e sei le tracce presenti.
L’inizio è affidato ad una frenetica Your God Is Mine, dove melodia e potenza si
fondono insieme dando alla luce un pezzo immediato e coinvolgente. Nell’operato
complessivo della band, spiccano su di tutti il basso pulsante di Stefano
Cannoni e il drumming preciso Igor Della Ricca, entrambi gli elementi mettono in
mostra una buona dose di tecnica che gli permette di guidare elegantemente tutti
gli altri strumenti presenti. Altro punto notevole delle
composizioni dei Drivhell è l’ottimo uso delle tastiere; ben
due elementi ricoprono questo ruolo e nonostante questo, gli inserti di
elettronica sono per niente troppo invasivi e lasciano a ogni modo ampio spazio a tutti gli
altri membri del gruppo. Lenti rintocchi di pianoforte introducono la successiva
Behind The Silence; pezzo che si basa su ritmiche frenetiche e molto
aggressive in un susseguirsi di riff heavy-oriented per poi adagiarsi,
successivamente, su un tappeto sonoro più lento e malinconico. Atmosfere più distese che
ritroviamo nella successiva Some Sweet Word…; ballad molto romantica e
melodica che mette in risalto tutta l’espressività della voce di
Jonatan Spagnuolo. La strumentale Mind Dishrag mette in mostra le impressionanti
capacità tecniche della band in un susseguirsi di ritmiche frenetiche e pregevoli
fraseggi fra basso, chitarra e tastiere. Le ultime due tracce continuano sulla
stessa formula proposta nei brani precedenti, lasciando ampio spazio alla
tecnica dei singoli elementi fra sfuriate più energiche e coinvolgenti che si
alternano agevolmente con momenti più lenti e riflessivi.
Per concludere, risulta essere alquanto inutile aggiungere i soliti accostamenti a
band più blasonate del calibro di Dream Theater e simili, i Drivhell non mirano
certo ad emulare semplicemente i maestri; i vari pezzi del demo in questione
traboccano di spunti personali e passaggi originali e ben congeniati che non
cadono mai nella banalità che accomuna molti gruppi in attività. Behind The Silence è un lavoro suonato da musicisti dotati di una tecnica d’alti livelli e
prodotto con una cura che solo un full-length può avere. Le basi per fare del
bene ci sono tutte, vedremo se in futuro saranno capaci di regalarci sorprese
altrettanto gradevoli.
Angelo ‘KK’ D’Acunto
Tracklist:
01 Your God Is Mine
02 Behind The Silence
03 Some Sweet Word…
04 Mind Dishrag
05 Nobody Knows
06 Sorrow
Line Up:
Jonatan Spagnuolo: Vocals
Francesco Munari: Guitars
Valerio De Vittorio: Keyboards
Giuseppe Montalbano: Keyboards
Stefano Cannoni: Bass
Igor Della Ricca: Drums