Recensione: Belfast
Ritornano finalmente sul mercato gli spagnoli Mago de Oz con questo “Belfast”. Il precedente “Gaia” è stato un ottimo album ricco di ottime canzoni e molto personale che mi ha fatto ben sperare per il futuro; la mia attesa è stata però in buona parta disillusa e sono rimasto deluso da questo nuovo lavoro.
Già fin dalla titletrack “Belfast” si può notare un netto cambiamento di stile rispetto al predecessore grazie all’utilizzo di suoni che si avvicinano maggiormente ad un metal teutonico che al suono che aveva dato successo al combo spagnolo. Il cantato in inglese non rende per niente giustizia e i cori risultano a tratti scarsi di tiro e interesse.
Il livello sale decisamente con la seguente “La rosa de los vientos”, veramente un ottimo brano, peccato che si tratti però solo di un rifacimento in versione più potente e vicina al metal dello stesso brano presente sul predecessore “Gaia”; ammetto però che la canzone migliora notevolmente con l’aggiunta di un ritmo più veloce e marcato.
Con “Dame tu amor” viaggiamo verso lidi glam, sia per quanto riguarda la musica, ritmata e molto orecchiabile, che per quello che riguarda il testo; basti citare il ritornello (“dammi il tuo amore questa notte”) che sa tanto di Poison o Motley Crue. Canzone quindi estremamente commerciale anche se in alcuni frangenti non pecca di originalità.
Molto buono invece il seguente brano “Mujer amante” in cui la band ritorna sul loro stile più classico prendendo spunto maggiormente dai lavori più vecchi del gruppo; un brano lento ma non per questo poco potente; il pathos presente nell’impostazione della voce rende ancora più interessante la canzone pur non gridando al miracolo; diciamo che scivola via senza intoppi ma non rimano troppo in mente.
Si prosegue con “Alma”, altro brano già presente in “Gaia”, con la differenza che in questa versione, definita orchestrale, troviamo degli accorgimenti di tastiera decisamente migliori che riempiono in maniera pressoché ineccepibile il suono della band rendendolo ancora più particolare e piacevole.
“Mas que una intencion” è il brano migliore di tutto il lavoro; il ritmo creato dal gruppo è alquanto trascinante, il suono di tastiera particolare e l’ottima parte vocale rende il tutto molto piacevole già dal primo ascolto. Le parti più lente e riflessive non risultano per nulla noiose e a tratti il desiderio di muoversi seguendo il ritmo è quasi insostenibile.
“Dama negra” invece altro non è che la cover in spagnolo di “Lady in black” degli Uriah Heep, buona l’esecuzione e i suoni ma preferisco decisamente l’originale dal momento che questa versione ha perso decisamente di mordente e ritmo.
Si prosegue con “Todo ira bien” il cosiddetto “lento” del cd; il brano non è male anche se alla lunga risulta essere abbastanza noioso e ripetitivo soprattutto a causa di una voce che rimane inflessibile e monotona per tutti i cinque minuti della canzone.
Dopo un breve brano strumentale che dimostra le capacità compositive del gruppo, si passa alla versione orchestrale di “Hasta que tu muerte nos separe”, un ottimo brano reso ancora più interessante e bello dalla presenza di un tappeto di tastiere che ben accompagnano i riff di chitarra potenti e decisi.
Il cd si conclude con “Somewhere over the rainbow”, versione acustica, solo chitarra e voce della ben famosa canzone di parecchi anni fa. La canzone non mi convince per nulla dal momento che viene meno sia lo stile dei Mago de Oz che il ritmo che viene in questo caso ridotto a quattro accordi di chitarra acustica.
In conclusione questo “Belfast” lo definirei un album di attesa con la presenza al suo interno di alti e bassi notevoli che sinceramente mi lasciano molto perplesso e per nulla soddisfatto; non lo vedo come un passo completamente falso della band spagnola ma di certo non sono riusciti in questo caso a tenere alto il nome che si erano fatti con i lavori precedenti. La presenza di tre brani già presenti in altri lavori nonché di cover spero sia dovuto solo ad una mossa diciamo commerciale e non ad una mancanza di idee da parte dei nostri spagnoli. Ai posteri l’ardua sentenza.
TRACKLIST:
1. Intro: irish pub
2. Belfast
3. La rosa de los vientos (metal version)
4. Dame tu amor
5. Mujer amante
6. Alma (version orquestral)
7. Mas que una intencion
8. Dama negra
9. Todo ira bien
10. Se acabò (instrumental)
11. Hasta que tu muerte nos separe (version orquestral)
12. Somewhere over the rainbow