Recensione: Below The Summit
Se c’è ancora qualcuno che pensa che il movimento Heavy Metal d’Israele sia rappresentato solo dagli Orphaned Land si sbaglia di grosso. Nella realtà c’è un folto sottobosco underground da esplorare ed è al suo interno che troviamo i Sinnery, band nata ben nel 2012 e con all’attivo gli album ‘A Feast Of Fools’ del 2016 e ‘Black Bile’ dello scorso anno.
Ora torna sulle scene con un EP di breve durata dal titolo ‘Below The Summit’.
A differenza dei più famosi compaesani, che suonano un Death Metal con chiare influenze orientali, i Sinnery propongono un Thrash Metal senza troppi compromessi se escludiamo qualche spruzzata di Metalcore degli inizi.
La partenza dell’EP, affidata a ‘Somber’, è a razzo … tiratissima: senza nemmeno un’intro attacca immediatamente con la doppia cassa ed un riff segaossa che accompagna un cantato veloce. Il pezzo rallenta leggermente durante il ritornello dove, però, la voce, paradossalmente, diventa più gutturale.
La formula è ancora la stessa nella seguente ‘An Ode (Knife Of Erato)’, l’unica novità è rappresentata dalla presenza di un bell’assolo che rende il brano più convincente.
‘We Just Want You To’ è una sorta di intermezzo recitato che fa da preludio al meglio di questo EP: ‘Share This’ e ‘Serene’.
‘Share This’ è il primo estratto corredato anche di video ufficiale, due minuti e mezzo di potenza pura, stavolta non c’è nessun rallentamento.
Invece, per chi scrive, ‘Serene’ è la miglior canzone di ‘Below The Summit’, che ha il suo punto forte nel ritornello, quasi melodico anche se questo può sembrare strano e quasi “blasfemico” trattandosi dei Sinnery. Inoltre la completano riff a cascata dall’inizio alla fine ed un rovente assolo di chitarra prima dell’ultimo giro di ritornello (ripetuto ben due volte, quasi come se anche per loro sia così ben riuscito da cantarlo il più possibile).
Breve ma intenso, come si dice in questi casi, perfettamente riuscito, questo EP farà breccia tra coloro a cui piacciono le sonorità alla Trivium (soprattutto quelli dei primi album) e che vogliono canzoni veloci, tirate e massicce senza la pretesa di grosse novità. Molto Bravi!