Recensione: Bemind

Di Francesco Sgrò - 31 Gennaio 2013 - 0:00
Bemind
Band: Ophiura
Etichetta:
Genere:
Anno: 2012
Nazione:
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80

Un lavoro davvero interessante questo “Bemind“, prima coraggiosa fatica in studio degli italiani Ophiura, pubblicata nell’estate del 2011 in poche limitate copie e solo recentemente ridistribuito.
Questo giovane sestetto tricolore si diverte a fendere l’aria a colpi di un Progressive Metal cupo e melodico, allestendo un primo concept album che potrebbe essere accostato ad un disco come “Mercy Falls“ ( capolavoro degli svedesi Seventh Wonder, ucito nel 2008 ).
L’opera degli Ophiura si dipana attraverso ben quattordici brani n cui il gruppo dimostra tutto il proprio talento tecnico e soprattutto, da piena prova di essere assolutamente ispirato in fase di composizione.
Se da una parte si poteva fare qualcosa in più in sede di produzione (che a dire il vero penalizza un po’ la sezione ritmica), ciò che colpisce in positivo sono invece le splendide melodie vocali, interpretate dal bravo Alex Mari – un cantante la cui timbrica può, a tratti, ricordare quella di Michele Luppi – e le magnifiche atmosfere tastieristiche, che conferiscono alle composizioni un perfetto velo di drammaticità e teatralità del tutto efficaci.

L’album inizia con la brevissima strumentale “One Day…“, che dopo pochi secondi cede il passo alla vera e propria opener, ”Pictures Of The Gods“, da segnalare positivamente soprattutto per l’ottimo refrain, molto melodico, a cui si intervallano una serie di buoni riff chitarristici.
La successiva e breve “Road To Nowhere”, dominata in buona parte da una serie di versi recitati in lingua madre, è apprezzabile per l’ottimo lavoro strumentale svolto da tastiere, chitarre e basso.
 Le successive “Figures Pt I – Me“, “Figures Pt II – My Family“  e “Figures Pt III – Julian“, costituiscono, com’è facile intuire, tre fasi di un’unica lunga suite di quasi venti minuti complessivi, in cui il combo tricolore sfoggia – ancora una volta – un gusto compositivo di prim’ordine.
Si rimane ancora su ottimi livelli grazie alla breve “Awakening“, dominata ancora dalle sognanti melodie tastieristiche eseguite dal bravo Igor Gallerani.

Subito dopo si torna al Prog in grande stile,con la bella “A New Dawn“, che avvicina nuovamente gli Ophiura alle sonorità utilizzate dai già menzionati Seventh Wonder.
Stesso identico discorso anche per le riuscite “Crossroads“ (che sa molto di Vision Divine del periodo “The Perfect Mchine“  e “Road To Fate“) altri due episodi importanti di questo debutto che non sembra avere particolari cali di tensione neanche nella lunga e piacevole “Live Again“.
Molto bello anche il trittico conclusivo, composto dalle interessanti “The Meaning Of Me,The Meaning Of Be“, amara e malinconica proprio come “Opening Eye “  ed infine la breve “…I’ll Be Like You“, perfetta outro che riprende la cupa melodia della prima traccia, accompagnando l’ascoltatore alla fine di un viaggio entusiasmante ed adrenalinico…

Ottimo lavoro Ophiura!

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Tracklist:

01.   One Day…
02.   Picture of the Gods
03.   Road to Nowhere
04.   Figures Pt.1 – Me
05.   Figures Pt.2 – My Family
06.   Figures Pt.3 – Julian
07.   Awakening
08.   A New Dawn
09.   Crossroads
10.   Road to Fate
11.   Live Again
12.   The Meaning of Me, The Meaning of Be
13.   Opening Eyes
14.    …I’ll Be Like You

Line Up:

Alex Mari – Voce
Tommaso Vezzali – Chitarra
Sebastiano Barbirato – Chitarra
Matteo Checcoli – Basso
Igor Gallerani – Tastiere
Rudy Mariani – Batteria
 

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