Recensione: Beneath the Veiled Embrace
Pizia (Pythia) nell’Antica Grecia era la sacerdotessa che pronunciava gli oracoli in nome di Apollo nel santuario di Delfi.
A distanza di più di duemila anni Pythia torna a far parlare di sè, ma sotto le sembianze di un gruppo metal. Nascono nel 2007 a Londra e appena dopo due anni di vita, sparano sul mercato il loro primo proiettile ufficiale, questo Beneath the Veiled Embrace appunto.
Da dove iniziare… Per prima cosa, la cosa che colpisce è il paese di provenienza, il Regno Unito. Non è frequente che si senta parlare di nuove band inglesi, soprattutto se si ascolta bene il genere proposto: un power melodico di chiara matrice scandinava prodotto magistralmente, che vede nei primi Sonata Arctica i maggiori creditori (le tiratissime Sweet Cantation e Army Of The Damned ne sono una dimostrazione). Non aspettatevi comunque un disco orientato totalmente su questo stile. Presenti spunti che rimandano a qualcosa di più complesso e aggressivo in stile Heavenly (Ride For Glory), ma soprattutto, cosa più importante e ovviamente evidente, è il cantato femminile che ormai va tanto di moda, accompagnato da cori da opera, tastiere e riffs rocciosi che non possono che far pensare ai Nightwish. Più che buona la prova della bella vocalist Emily Alice Ovenden (già membro dei gruppi classici Medieval Baebes e Celtic Legend e qui autrice di tutti i testi), che amalgama molto sapientemente parti più liriche sulla scia della Tarja degli anni che furono, a parti più affini al timbro della Olzon. In entrambi i casi la ragazza dimostra di saperci fare, aiutata da una discreta personalità. Complimenti inoltre a tutti gli altri membri del gruppo, sicuramente non gli ultimi arrivati, vista l’eccellente interpretazione ed esecuzione di tutte le dieci canzoni. A far da cornice a quanto già detto, un’accattivante, gelida e sanguinolenta copertina che dà anche agli occhi la sua fetta di piacere.
Pur essendo un esordio, Beneath the Veiled Embrace ha tutti gli ingredienti di un disco degno di nota, soprattutto per la perfetta produzione e per le capacità tecniche della band. Quelle compositive, al momento, seppur discrete, appaiono ancora un po’ troppo legate ai padri del genere. Con un po’ più di personalità nel songwriting e una maggior voglia di elevarsi dalla media, i Pythia possono senza problemi spiccare un piccolo salto nel cerchio delle band da tenere sotto osservazione in futuro. In bocca al lupo!
Alex ‘the MetalKeeper’ Meucci
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Tracklist:
1. Sweet Cantation * MySpace *
2. Sarah (Bury Her) * MySpace *
3. Tristan * MySpace *
4. Ride For Glory * MySpace *
5. My Pale Prince
6. Eternal Darkness
7. What You Wish For
8. Oedipus
9. Army Of The Damned
10. No Compromise * MySpace *
Emily Alice Ovenden – Vocals
Ross White – Guitars
Tim Neals – Guitars
Marc Dyos – Drums
Andy Nixon-Corfield – Bass
Richard Holland – Keyboards