Recensione: Best Case Scenario: 25 Years in Beers

Di Alessandro Zaccarini - 2 Settembre 2007 - 0:00
Best Case Scenario: 25 Years in Beers
Band: Tankard
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
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75

Venticinque candeline di luppolo, malto e lievito per festeggiare una band che nel corso di mezzo lustro è rimasta ancorata con i denti e con le unghie al thrash metal vecchia scuola. Senza strafare, senza autocelebrarsi se non con ironia e senza andare a disturbare chi invece ha ceduto, ha mollato, ha detto basta con un genere che fino a pochi anni fa non viveva certo nelle migliori delle condizioni. Una band che è rimasta congelata come una birra dimenticata nel freezer, fresca e spontanea ambasciatrice di vecchie grezze maniere e una buona dose di ingenuità che lascia quasi un ammaro sorriso se confrontata con le patinate strategie delle dirette concorrenti e non. Anche per altro, ma soprattutto per queste ragioni, oggi i Tankard sono una delle formazioni più amate dal quel manipolo di nostalgici che continua a perorare la causa della bay-area e del suo corrispondente movimento europeo.

In alto le pinte e celebriamo questi venticinque anni di fatica e sudore, garage, cantine e notti passate a dormire in macchina e furgoni malandati, venticinque anni che ci hanno regalato una delle band più sincere e genuine dell’intero movimento.

Best of Scenario: 25 Years in Beer è un cammino attraverso 15 tappe chiamate a raccontare l’era 1986-1995, quella che va dal debutto sulla lunga durata di ‘Zombie Attack’ a ‘The Tankard’. Nessuna grande sorpresa, con la sola 666 Packs Medley a uscire da una tracklist che altrimenti rispecchierebbe abbastanza fedelmente i brani che la band è solita pescare per le scorribande dal vivo. Risuonate per l’occasione, grazie alla produzione datata 2007, questi parti di gioventù recuperano vigore e potenza, e grazie a una pulizia giustamente mai eccessiva ma comunque più precisa delle registrazioni dell’epoca, si avvicinano come sonorità agli ultimi dischi generati dalla band. Una seconda giovinezza, come quella che sta vivendo la formazione di Francoforte da qualche anno a questa parte.

I vecchi seguaci di Gerre, Frank e compagnia troveranno un pezzo da collezione più che altro, un disco che si fa proprio per un gesto d’affetto visto che in questo prodotto non compaiono inediti di sorta. I neofiti avranno invece la possibilità di portarsi a casa un vero e proprio sussidiario della prima metà di carriera della band, con un riassunto semplificato ma abbastanza esaustivo di cosa sono stati i Tankard tra la metà degli ottanta e la metà dei novanta. Infine, quelli che stanno nel mezzo e hanno seguito la band sì, ma non come veri e propri appassionati, potranno cogliere l’occasione per tappare qualche buco tra gli inevitabili dischi dei primi anni e l’ottimo ritorno delle stagioni recenti, con un concentrato di estratti a rappresentare dischi onesti ma onestamente non esattamente fondamentali. Non si può fare a meno di perle come Space Beer o Freibier.

Cinque anni fa il bellissimo ‘B-Day’ aveva celebrato il ventennale del combo tedesco, riportando i Tankard ai livelli a cui ci avevano abituato durante i primi anni della loro carriera. Oggi, per festeggiare questi 25esimo anniversario, i Tankard ci restituiscono quei primi anni in una chiave di nuovo millennio che per fortuna non fa altro che ridare nuova linfa vitale a vecchi compagni di merende, senza intaccare quello spirito grezzo e un po’ svitato che ha fatto di questa band un oggetto di culto per tutti coloro che amano o hanno amato il thrash metal senza compromessi.

Buon compleanno, dunque, e lunga vita ai Tankard.


Tracklist:

01. Zombie Attack  
02. Maniac Forces 
03. (Empty) Tankard  
04. Don’t Panic  
05. Chemical Invasion  
06. The Morning After  
07. Alien  
08. 666 Packs 
09. Beermuda 
10. Space Beer
11. Medley (Alcohol, Puke, Mon Cheri, Wonderful Life)
12. Freibier 
13. Nation Over Nation 
14. Two-Faced 
15. Minds On The Moon

I fortunati possessori della limited editino avranno anche un cd tributo come bonus. Da segnalare la presenza di tre band italiane nel progetto, ovvero il trittico lombardo composto da Hatework, Irreverence e Hyades, a distinguersi rispettivamente con Live to Dive, Bermuda e Alien.

01. ABANDONED – Face Of The Enemy
02. COURAGEOUS – The Morning After
03. DOPPELBOCK – Freibier für alle
04. FATAL EMBRACE – Acid Death
05. FKÜ – Space Beer
06. FREZEEBEE – Poison
07. HATEWORK – Live To Dive
08. HYADES – Alien
09. IRREVERENCE – Beermuda
10. MANTICORA – Total Addiction
11. ODIUM – Sunscars
12. PARADOX – Zombie Attack
13. PARAGON – Two-Faced
14. SACRED STEEL – Empty Tankard
15. SCORNAGE – Away
16. SOLICITUDE – Planetwide Suicide
17. TASTE OF DOOM – Rectifier
18. TORMENT – Chemical Invasion

Alessandro ‘Zac’ Zaccarini

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