Recensione: Beyond Abilities
Dopo il primo entusiasmante episodio della saga Warmen, eccoci al cospetto del secondo album del keyboarder finlandese, anima e colonna portante dei più conosciuti Children Of Bodom. Stilisticamente il passo fra “Unknown Soldier” e il nuovo “Beyond Abilities” è veramente breve. I nuovi brani infatti altro non sono che l’ideale sequel dei precedenti cavalli di battaglia. L’unico aspetto evidentemente implementato risulta la presenza di pezzi cantati, che dai 2 del precedente platter, passano addirittura a 5, grazie al prezioso apporto dell’ugola d’oro di Timo Kotipelto, il quale in “Spark” e “Singer’s Chance” fornisce due ottime prestazioni vocali. La prima è una trascinante power-cavalcata dai ritmi non troppo serrati, dotata di un velenosissimo giro di tastiera che lancia a vele spiegate un refrain solare e assolutamente catchy, nella migliore tradizione di casa Stratovarius.La seconda invece sembra procedere sorniona, fra riff possenti, ma oscuri, e ritmiche monolitiche, salvo poi scatenarsi in un saettante chorus ad alto tasso melodico, in cui il biondo singer finnico viene appeso a tonalità altissime e a mio parere un po’ forzate. Sempre nella prima metà del disco troviamo un paio di sfuriate neoclassiche di grande impatto, la prevedibile, quanto piacevole, opener “Beyond Abilities” e la tellurica “Trip To…Dawn”, rapida e incisiva. La dignitosa cover di “Alone” degli Heart fornisce poi sicuramente un buon break nella parte centrale del disco, cedendo definitivamente il passo alle ambizioni solistiche di Janne Warman in un finale totalmente strumentale. Le splendide atmosfere pianistiche di “Confessions” aprono le danze e spianano la strada alla bordata neoclassica “Salieri Strikes Back”, autentico gioiello speed-power nella migliore tradizione pirotecnica del precedente “Unknown Soldier” e perfetto precursore di un finale raffinato e variopinto: “War Of Worlds” si mostra fin da subito dinamica e spigliata, in perfetta alternanza con il mood oscuro e ricercato della soave conclusiva “Finale”, che rivela il lato più intimo e mistico di Warmen.
Tirando le somme, posso constatare senza alcun dubbio che il tasso qualitativo “medio” delle composizioni di “Beyond Abilities” è più che discreto. Ci sono molte buone tracks, che peraltro giocano spesso e volentieri su approcci stilistici piuttosto distanti fra loro, anche se i picchi dell’album d’esordio, mediamente più altalenante, non trovano in questo secondo lavoro grandi antagonisti. Rimane comunque un disco assai godibile e ricco di spunti.
Tracklist:
1.Beyond Abilities
2.Spark
3.Hidden
4.Trip To…Dawn
6.Singer’s Chance
7.Alone (Heart cover)
8.Confessions
9.Salieri Strikes Back
10.War of Worlds
11.Finale