Recensione: Beyond Control
Polution è una formazione elvetica già protagonista, nel 2007 di un debut album, “Overheated“, che aveva fotografato la sua proposta artistica come un melange tra energici riff chitarristici ed un songwriting contraddistinto da una predominante ed accattivante componente melodica.
La label Escape ha licenziato in questi giorni il secondo lavoro della band, “Beyond Control“, che conferma la passione del combo svizzero per i riff di AC/DC e Krokus e per le melodie corroborate da sane e robuste iniezioni di hard rock di Gotthard e Shakra. Allo stesso tempo, “Beyond Control“ non si sottrae alla tentazione di accarezzare anche i suoni del post grunge contemporaneo di Nickelback e Creed.
Al contrario di quanto avviene per altre operazioni analoghe (nelle quali tale commistione appare posticcia, e puramente finalizzata all’adescamento di giovani frange di rockers adusi al fascino di chitarre “abbassate” ed armonie cantate da emuli di Chad Kroeger), in questo caso il mix tra i suoni dell’ hard rock che fu e di quello che spopola nei lettori delle giovani generazioni di rockettari dal cuore tenero appare riuscito e privo di forzature.
Ne sono esempi di tutto rispetto “Follow me“, un rocker veloce-ma.non-troppo, contrassegnato da una voce cavernosa e da un’ascia scorticata e protagonista di riff saettanti e graffianti, “The Band“, ancora un brano dal ritmo deciso e caratterizzato da un basso rotolante e da una girandola di riff chitarristici, i quali ingioiellano pure “Fire rocker“, dal ritornello orecchiabile ed “acchiappante“.
Sul fronte delle ballate, efficaci ci appaiono “Flying“ – che si apre con una chitarra acustica in arpeggio supportata da una batteria lenta e cadenzata che poi svolta in chiave elettrica ricordando i già citati Nickelback – e poi “Forever and a day“ – che si colloca da qualche parte tra i Gotthard più appassionati ed il post-grunge maggiormente radiofonico.
Altrove, ed in particolare in “Live until you die“, predomina il gusto più energico e tosto di chi ha iniziato a maltrattare gli strumenti suonando brani di AC/DC e Motorhead, ed in “All-in“ affiorano persino vaghe influenze pop punk.
“Beyond Control“ dei Polution si dimostra, in buona sostanza, un lavoro di onesta fattura, privo (tanto per cambiare) di accenni rivoluzionari e particolarmente innovativi, ma mediamente più centrato, incisivo e gradevole rispetto alla miriade di prodotti analoghi che affollano il mercato.
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Tracklist:
01- Rising Danger
02- Fire
03- Live until you die
04- Forever and a day
05- Follow me
06- Prefix
07- The Band
08- War
09- Flying
10- RIP
11- Bite me
12- All-in
Line Up:
Marcel Betschart: Chitarra solista
Andreas Betschart: Basso
Armin Betschart: Batteria
Matthias Betschart: Chitarra ritmica
Pascal Gwerder : Voce