Recensione: Beyond Space And Time
Gli “Stargate” nascono nel 2000 dalle ceneri della metal cover band Entropia. Frutto della simbiosi raggiunta negli anni di gavetta tra Flavio Caricasole (voce/tastiera) e Fabio Varalta (chitarra), prendono vita le prime composizioni e un EP autoprodotto (The Power Within, 2003). La band, cavalcando l’attiva scena prog – power d’inizio millennio, raccoglie consensi ovunque, e la partecipazione a vari eventi li porta a condividere il palco con artisti del calibro di Vison Divine, Domine, White Skull e molti altri. Purtroppo nel 2004, i primi attriti tra i vari componenti, i progetti paralleli e l’esperienza londinese di Caricasole, trasformano una breve pausa in uno split definitivo. Solo tra il 2006 e il 2008, i due fondatori gettano le basi per la rinascita, riarrangiando vecchi brani e preparandone di nuovi. Raggiunta una formazione stabile nel 2010, dopo due anni di ulteriore lavoro, sono riusciti a dare alle stampe il loro debut album “Beyond Space And Time”.
L’apertura è affidata alla strumentale “The Wonders of Nature” dove chitarra e tastiera, a tratti, ricordano le atmosfere dei film western di Sergio Leone che immediatamente vengono abbandonate nella successiva “Save The World”, brano dal taglio heavy – power veloce e aggressivo: il pezzo mette in risalto la capacità del cantante, di spaziare dai toni bassi a quelli più alti, senza alcuna difficoltà, pur non essendo una voce che lascia di stucco. Questo primo brano cantato mette anche in risalto un suono un po’ troppo compresso, a volte quasi fastidioso, a cui però ci si abitua con il proseguimento dell’ascolto.
Seppur la componente power sia la parte preponderate del sound, le parti prog non sono per niente lasciate al caso e arricchiscono i brani facendoli risultare mai banali come nel caso di “Sands Of Time”, dove l’alternanza ben bilanciata delle due componenti permette il giusto incontro tra melodia e buon gusto, grazie ai fraseggi di una chitarra ispirata e una tastiera mai invadente, ma che sa dare sostanza a una delle tracce migliori dell’album.
Molto interessante la scelta di alternare brani lunghi e complessi come “Nothing Forever”, a brani più leggeri e con minutaggio inferiore come “Nightspell”, segno di particolare attenzione da parte della band nel ricercare la continua attenzione all’ascolto ed evitare momenti di stanca che molti lavori del genere hanno dato e, forse, daranno ancora. Per quanto riguarda i testi, anche qui, bisogna dare atto ai nostri di aver saputo differenziarsi evitando di proporre il solito concept, ma portando in ogni canzone un singolo argomento o fatto: il più significativo riguarda il testo di “Ground Zero”, dove ancora una volta le immagini di una delle pagine più oscure della storia dell’umanità, prendono vita.
“Beyond Space And Time”, eccezion fatta per il problema accennato in apertura di recensione, risulta un debut album di tutto rispetto, con una cover decisamente intrigante e un libricino di venti pagine curato nei minimi particolari, con una foto per ogni testo che ne rende chiaro il significato, anche a chi l’inglese lo mastica poco. Di certo gli amanti del genere non rimarranno delusi da quello che potrebbe essere una delle realtà più interessanti del panorama power italiano.
Luca Cardani
TRACKLIST
1. The Wonders Of Nature
2. Save The World
3. Sands Of Time
4. Nothing’s Forever
5. Nightspell
6. The Power Within
7. The Dark Rift
8. Age Of Acquarius
9. Ground Zero
10. Hysteria
11. Wounded Soul
Line up:
Flavio Caricasole – Vocals
Fabio Varalta – Guitars
Cristian Cofente – Keyboards
Federico Sidero – Bass
Isacco Dalle Pezze – Drums