Recensione: Black Death
Il “Brocas Helm” è un modello particolare di elmo medioevale (usato esclusivamene dalla cavalleria) molto resistente e difficile da lacerare; tuttavia nel nostro caso, esso è usato come metafora per indicare la volontà di quattro cavalieri californiani di “resistere e combattere” contro il music business e qualasiasi altra cosa che minaccia l’esistenza della musica pura, sincera e libera dalle mode: questa è la natura dell’Epic Metal, questi sono i Brocas Helm (veri e propri paladini di questo movimento).
Sebbene il sound della band sia ad un primo impatto scarsamente facile da assimilare, dopo diversi ascolti sarà possibile seguire senza problemi le strane sonorità di questi cult-heroes di San Francisco (avendo, magari, già un discreta esperienza musicale HM alle spalle).
Chiusa questa parentesi, si apre davanti a noi un album splendido, carico di atmosfere epiche ed evocative, di fottuto metallo pesante suonato con una buona perizia tecnica, grandissima passione ed una leggendaria attitudine.
La sola titletrack vale due volte l’acquisto dell’intero album. Per quanto riguarda i testi, come è buona tradizione del Vero Metallo Epico, ogni lyric è un piccolo poema, ricco di magia e saggezza, a dimostrazione della effettiva concretezza di questa branca di nicchia dell’Heavy Metal.
Se trovate in giro questo album, prestate attenzione, perché merita davvero.
Leopoldo “LeatherKnight” Puzielli
01) Black Death Overture
02) Black Death
03) Prepare for Battle
04) Hell’s Whip
05) Satan’s Prophets
06) Fly Hight
07) Prophets Scream
08) The Chemist
09) Fall of the Curtain