Recensione: Black Leather Mojo
Dopo lo split avvenuto in casa Wildhearts, mister Ginger torna a calcare le scene hard rock con questo nuovo progetto.
Sin dal primo ascolto non si può non restare folgorati positivamente dalle composizioni di Black Leather Mojo: un disco eclettico e accattivante, assolutamente sorprendente, capace di mischiare in maniera superba le influenze più varie. Dai Rolling Stones alla prima ondata punk-rock, dal gospel al blues, dal glam di David Bowie e soci fino a quello della scena angelina, dagli stilemi propri dei musical alle cavalcate adolescenziali degli act più giovani e irriverenti… il tutto confezionato in una dimensione hard rock fatta di ritornelli orecchiabili e riff trascinanti. Ci sono sax, piano, cori maschili e femminili, melodie ereditate dagli anni ’50, ’60, ’70, ’80 e ’90. Le ballate colpiscono almeno quanto i riff più adrenalinici siano in grado di sedurre e la maturità in sede di songwriting si sposa sorprendentemente con l’incredibile freschezza e giovinezza che ogni brano è in grado di sprigionare.
Le influenze e gli elementi si intersecano uno dopo l’altro con una velocità impressionante ma con mirabolante armonia, svelando doti di compositore sapiente e di livello altissimo che fino a oggi Ginger non aveva mai rivelato. Ci sono (ovviamente) notevoli reminiscenze di casa Quireboys, ma rielaborate con una classe che purtroppo la band di Spike ultimamente sembra non essere più in grado di esprimere. Il disco conquista ascolto dopo ascolto grazie ai suoi infiniti richiami a tutta la storia del rock e qualche citazione: Black Leather Mojo è un riassunto di quanto di buono ci abbia regalato l’ultimo mezzo secolo di musica anglo-americana.
Black Leather Mojo è un disco che può insegnare a tanti grossi nomi come fare rock’n’roll. Black Leather Mojo è un lavoro che spazza via praticamente tutte le uscite degli ultimi 3-4 anni partorite dai blasonati giganti della scena street/glam. Black Leather Mojo è una sorpresa davvero fulminante. Black Leather Mojo è un disco spettacolare. Black Leather Mojo è, per tutti gli amanti del rock’n’roll, un album da prendere a busta chiusa.
Nota: la copia promozionale in mio possesso è la limited giapponese (ovvero quella con la copertina inserita nella recensione). Consiglio assolutamente l’acquisto di questa piuttosto che dell’edizione british: due tracce in più sull’album (tra cui una cover di To Love Somebody dei Bee Gees) e un disco bonus con un live, uno show acustico dal vivo e il demo della band. Insomma, un boccone ghiottissimo e davvero impedibile.
Tracklist:
01. Sonic Shake
02. Divine Imperfection
03. Anyway but Maybe
04. Girls Are Better than Boys
05. Brain Sugar
06. (Whatever Happened to) Rock ‘n’ Roll Girls
07. The Monkey Zoo
08. Inside Out
09. I Wanna Be New
10. Church of the Broken Hearted
11. Take it All Why Don’tcha
12. Doggin’
Bonus Japanese Version Tracks:
13. Too Many Hippies
14. To Love Somebody
Tracklist del secondo cd:
01. I Wanna Be New [Live]
02. Divine Imperfection [Live]
03. Motörvate [Live]
04. Star / Groovus Maximus [Live]
05. He’s a Whore [Live]
06. Inglorious [Live]
07. Too Many Hippies (In the Garden of Love) [Live]
08. Medley [Live Acoustic]
– Nita Nitro
– Eastenders Theme
– Prince Charming
– Stand and Deliever
– I Just Called to Say “Zimbawe”
– Voices
09. Love U til I Don’t [Live Acoustic]
10. Don’t Worry ‘Bout Me [Live Acoustic]
11. I Wann Go Where the People Go [Live Acoustic]
12. Greetings from Shitsville [Live Acoustic]
13. Walk Like s Motherfucker [Demo]
14. More Is the Law [Demo]
15. Last Bastard in Heaven [Demo]
Alessandro ‘Zac’ Zaccarini