Recensione: Black Metal Ist Krieg
Di un disco così si sentiva ormai la mancanza, e così dalla Germania sbucò il grande Kanwulf che, assimilate le lezioni dei maestri indiscussi del genere (Darkthrone, Mayhem e soprattutto Burzum), pubblicò questo album per la No Colours.
Questo gioiello chiamato Black Metal Ist Krieg raccoglie canzoni scritte tutte nel decennio trascorso, più quattro cover di gruppi di culto dell’underground. Kanwulf suona tutti gli strumenti ed è aiutato alla batteria da un paio di amici dei Moonblood e dei Maniac Butcher.
Il primo paragone che mi è balzato alla mente durante l’ascolto di questo monumentale (oltre settanta minuti di durata) album è l’omonimo disco di debutto di Burzum del 1992: si ritrovano la stessa disperazione, desolazione, oscurità e malignità proprie delle primissime composizioni del Conte; il che conferisce a tutta l’opera quello spessore in più che fa la differenza.Il disco inizia con Introduction: due minuti di urla solitarie che ci portano dritti alla seconda traccia, la titletrack. Black Metal Ist Krieg è l’episodio più violento di tutto il disco e si candidata ad essere il vero manifesto di una nuova generazione di musicisti Black. Davvero notevole questo grandissimo pezzo, un inno di questi anni. Far Beyond The Stars è la prima delle quattro cover presenti in questo disco. L’originale è firmato Azhubham Haani ed è datato 1992; questa versione è uno degli episodi meno entusiasmanti di tutto il disco.
La successiva Seven Tears Are Flowing To The River è, invece, uno degli apici dell’album: in quattordici minuti il riff portante viene ripetuto un’infinità di volte con un risultato eccezionale. I Burn For You (Lord Foul cover) del ’94, si apre con un estratto dal primissimo film di Tarantino “Le Iene” del ’93 (la famosissima scena della tortura al poliziotto) e si unisce a Far Beyond The Stars come pezzo minore. Discorso a parte merita un capolavoro come The Day Burzum Killed Mayhem (!!) aperto da un servizio giornalistico dell’epoca relativo all’omicidio più famosodella storia del Black (quello del Conte ai danni di Euronymous).
Nei nove e passa minuti si ascolterà Black Metal grezzo e velocissimo, ma di grande qualità: bellissima la parte sabbathiana verso i cinque minuti e l’outro che a folle velocità chiude il pezzo. Pisen Pro Satana (Root) datata 1990, nonostante il bel riff circolare non riesce a decollare del tutto. Amarok – Zorn Des Lammes III è l’ennesimo capolavoro che possiamo apprezzarenel giro di tre dischi: “Herbstleyd”, “Amarok” e poi questo “Black Metal Ist Krieg” ci hanno regalato questi esempi di come il Black non sia assolutamente morto.
Quasi dieci minuti di gelida e oscura sinfonia di matrice burzumiana. Erik, May You Rape The Angels è l’altro episodio infuocato del disco con la titletrack e la canzone conclusiva. Quattro minuti infernali ripetono lo stesso tema, poi il ritmo rallenta e c’è spazio per la doppia cassa; ancora una variazione dopo il sesto minuto con una nuova parte devastante. Riuscitissima la cover di The Gates Of Eternity dei Moonblood, datata 1995; il pezzo ha però il suono peggiore di tutto il disco: chitarra e batteria hanno il suono ovattato, classico del genere. La conclusiva Possessed By Black Fucking Metal è un altro inno istantaneo: il riff dell’intro si fa strada immediatamente nella mente e non va più via, e quando il disco è finito ci si ritrova a cantare ancora “Black Fucking Metal…Black Fucking Metal”.
Io, sono sincero, sentivo davvero il bisogno di un disco fatto in questa maniera: cantato straziante con riff davvero ben assemblati in grado di creare atmosfere che non temono il confronto con i classici Black dei tempi d’oro. Ringrazierò per sempre l’artista e l’uomo che si nasconde dietro queste squisite composizioni che hanno ridato un pò di vigore a questo genere, il Black Metal, tanto maltrattato negli ultimi anni.
BLACK METAL IST KRIEG!
Ivano Dell’Orco.
Tracklist:
1 – Introduction 2:14
2 – Black Metal Ist Krieg 5:03
3 – Far Beyond The Stars 4:50 (Azhubham Haani cover)
4 – Seven Tears Are Flowing To The River 14:50
5 – I Burn For You 2:58 (Lord Foul cover)
6 – The Day Burzum Killed Mayhem 9:24
7 – Pisen Pro Satana 2:42 (Root cover)
8 – Amarok – Zorn Des Lammes III 9:33
9 – Erik, May You Rape The Angels 7:01
10 – The Gates Of Eternity 5:06 (Moonblood cover)
11 – Possessed By Black Fucking Metal 6:34