Recensione: Black Moon Pyramid
Dicono che il viola porti male nel mondo dello spettacolo, ma a quanto pare sembra esserci qualcuno nell’universo musicale al quale ha garantito numerose soddisfazioni. Infatti, il chitarrista tedesco Axel Rudi Pell, nell’arco della sua lunga ed invidiabile carriera, ha visto tingere diversi suoi lavori da questo affascinante e mistico colore, e, curiosa coincidenza, tutte uscite di valore ed affidabilità.
Si pensi al classico “Nasty Reputation” del 1991, il quale vedeva un affascinante sfondo a macchie violacee mettere in risalto il minaccioso serpente giallastro in primo piano. Oppure, al bellissimo “Oceans Of Time” (1998), o all’altrettanto stupendo “The Masquerade Ball” (2000), entrambi dotati di cupe e misteriose atmosfere ritagliate da questo magico colore.
Non è da meno lo splendido “Black Moon Pyramid”, venuto alla luce nel 1996, nonché penultima fatica che vede dietro il microfono il talentuoso ed esplosivo Jeff Scott Soto (ex Yngwie J. Malmsteen, Talisman) e Peter “Peavy” Wagner, bassista e master mind dei Rage, in veste di ospite. Anche in questo lavoro, il connubio creato dalla sognante sei corde del “mago” teutonico, e dall’intrigante e spettrale aura disegnata dalla tenebrosa piramide che appare in copertina, si amalgamano nel fascinoso manto ideato dal minaccioso cielo viola che sovrasta la composizione. Dunque, la classica e abituale sensazione che si ha quando ci si trova a sentire un’opera di Pell non può che caratterizzare anche questa prova.
C’è del magico quando ci si appresta ad ascoltare trame esplosive come quelle innescate dalle terremotanti “Gettin’ Dangerous” (preceduta dalla spettrale intro “Return Of The Pharaoh”), “Hole In The Sky” e “You And I”, nella quale l’ascia bianco perla del tedesco ruggisce e graffia come in preda ad un attacco d’ira, mentre Jörg Michael pesta sempre come maniscalco in preda ad una crisi di nervi. Il riccioluto J.S. Soto non vuole certo recitare la parte del comprimario, e sforna l’ennesima prestazione convincente e precisa, urlando e scalpitando, ma anche dimostrando di sapersi addolcire al momento giusto.
Basti sentire le soavi note della suggestiva ballad “Silent Angel” – della quale è stata composta anche una magnifica guitar-version, posta proprio in fondo alla scaletta – ennesima dimostrazione di quale cantante eccezionale sia. Ulteriori prove volte a testimoniare il sempre alto livello di songwriting della band sono la fantastica “ Touch The Rainbow”, e, soprattutto, l’incredibile “Fool Fool”, le quali strizzano l’occhio sia al tanto amato Rainbow-sound, che ai toni più granitici del Ronnie James Dio solista. Non certo inferiori, per bellezza e qualità, la lunga title-track “Black Moon Pyramid” – la quale, nonostante i quasi dieci minuti di durata, riesce sempre ad incantare con le sue suggestive trame tastieristiche in sottofondo (suonate egregiamente da Julie Greaux) – la coinvolgente “Visions In The Night” e la particolare “Aquarius Dance”, dove A.R. Pell si cimenta in un misto di Hard Rock melodico e funky, discretamente riuscito ed accattivante.
Sperimentazioni e spazio di espressione ampiamente concessi al guitar hero in ben due pezzi (che diventano tre, se si aggiunge la versione alternativa di “Silent Angel”): “Sphinx‘ Revenge” e “Serenade Of Darkness (Opus #1 Adagio Con Agresso)”, dove la chitarra ruggisce con tutta la sua forza, ribadendo, per chi non l’avesse ancora capito, chi si trova a svolgere la parte del leone nell’immensa giungla di metallo.
“Black Moon Pyramid” non può che essere considerato come il solito disco di ottima fattura del “German Guitar Wizard”. Forte dimostrazione di come si possa produrre del bollente Heavy Metal, senza dover inventare nulla o essere costretti a cambiare pelle per fare contento qualcuno. Una garanzia.
Luca “El Pata” Corsi
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Tracklist:
01. Return Of The Pharaoh (Intro)
02. Gettin’ Dangerous
03. Fool Fool
04. Hole In The Sky
05. Touch The Rainbow
06. Sphinx’ Revenge (Strumentale)
07. You And I
08. Silent Angel
09. Black Moon Pyramid
10. Serenade Of Darkness (Opus #1 Adagio Con Agresso – Strumentale)
11. Visions In The Night
12. Aqua Solution
13. Aquarius Dance
14. Silent Angel (Guitar Version)
Line Up:
Axel Rudi Pell – Chitarra
Jeff Scott Soto – Voce
Volker Krawczak – Basso
Julie Greaux – Tastiere
Jörg Michael – Batteria
Additional Musicians: Peter “Peavy” Wagner – Basso