Recensione: Black Widow IV
L’epopea dei Black Widow, gruppo per certi versi leggendario, nasce e muore con l’album Sacrifice, già recensito all’interno delle colonne di TrueMetal. Come spesso accade, le vere creature maledette vivono le luci della ribalta per un tempo molto limitato, proprio per la Loro connotazione estrema, derivata da equilibri fragilissimi e magiche alchimie legate al momento storico. La Vedova Nera inglese, recentemente tornata attiva – da rimarcare, con una formazione credibile – , oltre al celeberrimo album del 1970, fece uscire altri dischi, sicuramente molto meno importanti ma comunque in grado di stuzzicare l’attenzione degli amanti del Progressive nella sua accezione più ampia.
Fra questi spicca Black Widow IV, lavoro con la classica strana storia alle spalle, proprio come tutto quanto targato BW. Fu infatti registrato nel lontanissimo 1972, ma vide la luce solamente nel 1997, per i sempiterni motivi misteriosi alberganti nella casa del combo di Leicester. Per la prima volta nella Loro carriera Clive Jones&Co. furono protagonisti della produzione dell’album, essendo stati scaricati dalla Cbs, che però, ironia della sorte, segnò la dipartita del singer Kip Trevor, da sempre l’anima nera dell’ensemble britannico, sostituito da tale Rick “E”, un americano. Probabilmente, proprio a causa di questo split, il lavoro non fu mai pubblicato.
Solamente le prime cinque tracce presenti costituiscono il disegno originale di Black Widow IV, le restanti possono essere a tutti gli effetti considerate delle bonus track, appartenenti comunque a dei demo tape risalenti a quel periodo, mantenendo quindi la continuità stilistica dovuta, seppur con un vocalist diverso.
Nei quarantacinque minuti del Fourth Album la componente Progressive soft la fa da padrona assoluta, così come non mancano le svisate melodiche, spesso affidate a quell’istrione che risponde al nome di Clive Jones, fornitore di inserti acustici a profusione. Pare quasi che i Black Widow si siano sottoposti a un bagno purificatore, tanta è lo solarità che si sprigiona dai solchi di pezzi come Sleighride e More Than a Day, distanti anni luce dalle composizioni malefiche e gotiche di Sacrifice. D’incanto, durante l’ascolto, ci si prefigura una platea trasognata di hippy californiani dallo sguardo angelico e gli occhi “pallati” piuttosto dell’accozzaglia di rocker brutti, sporchi e cattivi che sfuggivano ai moniti dei preti fuori dai locali, mentre in coda attendevano di riempire il pit per vedere all’opera il Dark sound perverso dei Nostri. You´re So Wrong, addirittura, scomoda echi dei Beach Boys, così come Part of a New Day ricorda i The Allman Brothers. Nei restanti quattro brani il cambio di vocalist non produce scossoni e l’ispirazione artistica rimane sui binari delle tracce portanti.
In definitiva IV può costituire una release molto intrigante per chi dei Black Widow conosce unicamente Sacrifice o si è avvicinato all’act inglese di recente solamente grazie a quel Demons Of The Night/Gather To See Black Widow Live uscito a inizio 2008. Nel caso siate interessati, riponete per una volta borchie e spadoni nell’armadio e lasciatevi trasportare – non troppo, però – dalle musiche ovattate, spesso neanche troppo Rock, dei grandi ex più pericolosi d’Europa.
Stefano “Steven Rich” Ricetti
Tracklist:
1. Sleighride
2. More Than a Day
3. You´Re So Wrong
4. The Waves
5. Parts of a New Day
6. When Will You Know
7. Floating
8. Pictures in My Head
9. I See You
Line-up:
Kip Trevor – lead vocals (tracks 1-5)
John Culley – lead guitar and vocals
Zoot Taylor – organ
Clive Jones – flute, saxophone and percussion
Geoff Griffith – bass guitar and vocals
Romeo Challenger – drums
Rick E – lead vocals (tracks 6-9)
