Recensione: Blanc Faces
Eccoci giunti a commentare uno dei migliori episodi in ambito Hard Rock / AOR dell’anno da poco terminato, l’omonimo Blanc Faces dei fratelli Robbie e Brian LaBlanc, coppia di talentuosi musicisti assolutamente sconosciuti sino ad ora (ma con una robusta e solida esperienza quali collaboratori di svariate personalità del settore, non ultimi i soliti Toto) che magicamente è stata in grado di sfornare una significativa e sorprendente opera basata sul melodic rock più dinamico e sfavillante in stile Journey e Survivor, attestatasi poi su posizioni di assoluto rilievo nella poll di fine anno di molti amanti del genere ed accolta con commenti unanimemente positivi da parte degli addetti ai lavori.
In effetti le qualità in dote alle dodici canzoni presenti sul dischetto invogliano a sorridere e ritenersi altamente soddisfatti, confermando le valutazioni favorevoli ed a tratti entusiastiche che hanno accompagnato l’uscita del cd, (ormai non più recentissima, stiamo parlando dell’estate 2005) il quale appare certamente meritevole di grande considerazione laddove vi fosse sfuggito a suo tempo. Difficile non simpatizzare sin da subito per un progetto che null’altro ha come obiettivo se non quello di regalare qualche momento piacevole ai propri ascoltatori, dispensando principalmente attimi di buon umore attraverso melodie ammiccanti e ritornelli decisamente orecchiabili e di facile ascolto; di tanto in tanto è possibile incappare in qualche sensazione di deja vu, ma considerato il genere di musica proposta, l’inconveniente è facilmente preventivabile e viene perdonato senza troppi indugi a fronte della buonissima qualità dei brani, eseguiti in maniera encomiabile ed estremamente convincente.
Come un sogno ad occhi aperti, l’ascolto delle tracce richiama alla mente immagini estive dai contorni solari e ricchi di corroboranti stati d’animo: il flusso delle onde sul litorale californiano, i riflessi di luce sulla superficie dell’oceano che si rifrangono in milioni di piccoli frammenti iridescenti, il disco rosso del sole al tramonto sull’orizzonte, la tiepida brezza che appena smuove le foglie degli alberi… Meravigliose fotografie che vengono brillantemente sottolineate dalle vitali e dinamiche linee melodiche, in grado di assorbire l’ascoltatore e condurlo in un viaggio dall’attitudine felicemente spensierata ed intrisa di buoni sentimenti; nulla interviene ad oscurare il cielo assolutamente blu che si materializza tra questi solchi ed è davvero sorprendente notare come il disco scorra per tutta la sua durata senza mai offrire il fianco alla noia o a spiacevoli momenti di riempitivo, risultando piuttosto una riuscita collezione di eccellenti AOR-tunes amalgamata e servita in modo da “scivolare” gradevolmente ed accompagnare con grande semplicità e compostezza: personalmente mi capita sempre più di rado di ascoltare un cd e quasi non rendermi conto del trascorrere del tempo…
Vi confesso che citare qualche pezzo piuttosto di altri potrebbe risultare effettivamente inutile, ogni canzone ha qualcosa da offrire a chi è desideroso di rispolverare il feeling edulcorato e passionale tipico di grandi band come Survivor, Giant e The Storm, mi limito quindi a segnalare brevemente l’opener “Here’s To You” che come l’alba più splendente contribuisce sin dal principio a creare il giusto mood mettendo in moto un turbinio di abbacinanti emozioni, il mid tempo “We’ll Make The Best Of It” con un ritornello semplicemente perfetto, e la rocciosissima “Staying Power”, virile hard rock chitarristico che sembra rubato al songbook di Dan Huff e dei suoi Giant, senza dimenticare il brioso incedere di “Beneath This Heart” che poggia su di una melodia “stellare” e gode di una prestazione vocale impeccabile, quali fulgidi esempi a testimonianza della bontà della proposta dei fratelli LaBlanc, ma è comunque in tutto il dischetto che si possono incontrare scintille di classe infinita e momenti di autentico “spettacolo” sonoro.
Ben suonato, prodotto alla grande, ricco di ottimi brani e vocalmente ineccepibile, viene davvero da chiedersi dove siano rimasti nascosti sino ad ora questi Blanc Faces, sperando che il loro primo omonimo cd non resti un episodio isolato ma il principio di una lunga e memorabile serie!