Recensione: Blessed & Possessed

Di Nadia Giordano - 12 Agosto 2015 - 18:30
Blessed & Possessed
Band: Powerwolf
Etichetta:
Genere: Power 
Anno: 2015
Nazione:
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80

Sono ormai passati due anni dal loro ultimo album “Preachers Of The Night”, ma i tedeschi Powerwolf non sembrano esser stati colpiti dalla maledizione che affligge molti artisti, la mancanza di ispirazione. 

In barba a questa, molte band si ostinano a presentare nuovi lavori nella solita formula, ma con qualche aggiustatina qua e là, giusto per far contenti la maggior parte dei fans che non vedono l’ora di mettere le mani sul nuovo disco…e tanti saluti alla vena artistica

Ecco, tutto questo nel nuovo “Blessed & Possessed”, non esiste.

Non appena schiacciamo il tasto della riproduzione, veniamo letteralmente trascinati da una cavalcata epica e corposa, conferita dal doppio pedale di Roel Van Helden e dalla voce roca e possente di Attila Dorn. Cori in latino, sempre cari a questo gruppo, fanno da cornice al chorus centrale, impreziositi dai vigorosi riff di chitarra di Greywolf. Questa è “Blessed & Possessed”…e siamo solo alla prima traccia delle undici proposte.

L’adrenalina non accenna a diminuire nemmeno con “Dead Until Dark”, un esplosione di potenza su tutti i fronti, complice anche il trascinante ritornello, che difficilmente l’ascoltatore dimenticherà.

Le successive “Army Of The Night” ed “Armata Strigoi” fanno l’occhiolino a sonorità tipiche dei Sabaton.

La prima si assesta su un groove travolgente ed impetuoso, rotto solo nella parte centrale dal solo d’organo di Falk Maria Schlegel, la seconda è invece una vera e propria cavalcata epica dei signori della notte per antonomasia, i vampiri, gli Strigoi. 

Giusto il tempo di riprenderci con “We Are The Wild”, forse la meno coinvolgente dell’intero disco, che subito veniamo nuovamente coinvolti nel vortice del power, ma questa volta di matrice più sinfonica, con “Higher Than Heaven”.

Con “Christ & Combat” “Sanctus Dominus” , “Sacramental Sister” e “All You Can Bleed”, rispolveriamo i vecchi Powerwolf, molto ciclici nell’uso degli strumenti, soprattutto dell’organo, ma anche del cantato in latino. Se paragonati alle precedenti tracce, questi brani, risultano essere leggermente sotto tono.

La conclusione di questo “Blessed & Possessed” spetta a  “Let There Be Night”, che secondo chi scrive è la migliore in assoluto, insieme ad “Armata Strigoi”. Sette intensi minuti in cui assistiamo ad un incedere austero e solenne, che procede incalzante, fino ad esplodere nel maestoso assolo di Schlegel, per poi affievolirsi del tutto e lasciar spazio al suono della pioggia e delle campane in lontananza.

Come consuetudine, questo nuovo album è accompagnato dallo special bonus, “Metallium Nostrum”, CD contenente 10 tracce cover, dai Black Sabbath, ad Ozzy Osbourne, passando per i Judas Priest e chi più ne ha più ne metta.

Parlando di produzione, l’equilibrio globale tra strumenti, voce e coro è buono e regala un ascolto fluido e piacevole. Nota a parte va all’artwork, sempre curato nei minimi particolari, dove un lupo, nelle fattezze di sacerdote-Cristo (notare la corona di spine ed il nimbo, il cerchio di luce che circonda il capo dell’ecclesiastico – ndr), seguito da uno stuolo di fratelli-lupo, esorcizza un uomo posseduto dal demonio.

Rispetto al suo predecessore, “Blessed & Possessed” ha una marcia in più e, sebbene l’uso di cori ed organo è massiccio, entrambi non risultano mai stucchevoli, riuscendo a conferire maggior compattezza e solidità all’opera. D’altronde, questi due elementi rappresentano una parte fondamentale delle loro opere, una sorta di marchio di fabbrica, che li distingue dalla massa. 

L’album, nella sua totalità è molto orecchiabile, immediato, senza fronzoli e virtuosismi stilistici.

Consigliato su tutta la linea, soprattutto per chi non ha mai ascoltato i loro precedenti lavori.

 

Nadia ” Spugna” Giordano

 

 

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