Recensione: Blind Ride
A soli due anni da The Skull Collectors ritornano in pista i brasiliani Hibria con Blind Ride, prodotti
dall’etichetta giapponese King Records.
Sono trascorsi sette anni da Defying The Rules, album di debutto datato 2004, ma la proposta musicale non è cambiata di una
virgola: sempre heavy-power metal compatto e potente, adrenalinico fino al midollo e decisamente lontano dagli schemi power
tipicamente brasiliani.
Le classiche reminiscenze tribali vengono sostituite da incalzanti bordate di chitarra, doppia cassa quasi sempre presente, ma mai
soffocante, e aperture melodiche piacevoli e non mielose.
Il tipico stile “Hibria” lo si può notare sin dall’opener Nonconforming Minds preceduta da una brevissima ma ispirata
introduzione: power veloce e tirato al massimo, con il cantante Iuri Sanson in evidenza sin dalla prima di nota.
In questo pezzo, ma come in tutti quelli degli album targati Hibria, non c’è nulla di nuovo, ma come dissi in altre occasioni, si può
creare qualcosa di veramente speciale anche senza inventare nulla. Perciò pezzi come l’appena citata Nonconforming Minds,
Welcome to the Horror Show, Shoot Me Down vengono giù come una manna dal cielo, grazie alla grinta con la quale ogni
singola nota viene suonata. Tanta grazia è anche dovuta dalle melodie semplici e orecchiabili che si stampano in testa fin dal primo
ascolto e non si dimenticano più.
L’affidarsi a schemi triti e ritriti, anche se fatto nella maniera più personale e coerente possibile, alla lunga però può portare ad
alcune controindicazioni: nascono quindi pezzi poco ispirati come Blinded by Faith e Beyond Regrets of the Past, brani
discreti, ma decisamente fuori dal contesto preciso che gli Hibria hanno fin qui svolto. Tutto ciò, probabilmente, a causa
(soprattutto in Blinded by Faith) di un mancato equilibrio tra le parti più lente e quelle volutamente più veloci. Lo scollegamento
tra i vari registri si nota anche nella successiva Beyond Regrets of the Past, insomma un vero peccato, forse veniale, che
incide fortunatamente non tantissimo sull’economia del disco: con The shelter’s on fire e Sight of Blindness si torna
infatti ad accellerare senza compromessi. È sulle ritmiche più veloci che vengono fuori la partiture migliori degli Hibria, non
mancano anche pezzi con un approccio iniziale più hard rock come la ipnotica I Feel No Bliss e l’accattivante, ma non eccelsa,
Tough Is the Way, episodi che cercano di integrarsi al meglio nel complesso granitico di potenza e coerenza sfornato dai nostri
cinque brasiliani.
A Rotten Souls è affidata la chiusura di questo discreto Blind Ride e lo si fa nel modo con la quale si è iniziato, canzone
veloce di ampio respiro, che chiude egregiamente questo disco: di spunti interessanti ce ne sono molti, ma ci sono anche diverse
lacune che, per il momento, lo tengono ancora distante dalle pietre miliari del genere.
Ottavio “octicus” Pariante
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Tracklist:
1. Blind Ride
2. Nonconforming Minds
3. Welcome to the Horror Show
4. Shoot Me Down
5. Blinded by Faith
6. The Shelter’s on Fire
7. Beyond Regrets of the Past
8. I Feel No Bliss
9. Sight of Blindness
10. Tough Is the Way
11. Rotten Souls
Line up:
Eduardo Baldo:Drums
Benhur Lim a:Bass
Iuri Sanson:Vocals
Diego Casper:Guitar
Abel Camargo:Guitar