Recensione: Blitz Invasion
Il nuovo “Blitz invasion” rappresenta la seconda prova sulla lunga distanza per i tedeschi Ritual Steel, la band da sempre difende gli stilemi classici del metal epico e ortodosso puntando su composizioni articolate e ambiziose che faranno la felicità dei metallari più coriacei e intransigenti.
La gestazione di questo nuovo “Blitz invasion” è stata quantomai travagliata e rischiosa, i Ritual Steel sono passati attraverso un periodo di stasi che li ha portati alla conclusione del disco ma anche alla rinuncia di proseguire la loro attività in futuro. La band non si è sciolta, ma permangono tutte le preoccupazioni del caso alla luce di una anomala sospensione della loro carriera decisa all’interno della band per favorire lo sviluppo di progetti paralleli e band secondarie. I Ritual Steel avevano già ben impressionato all’epoca del loro primo disco full lenght “Hell of a knight” che riscosse discreti consensi in giro per l’Europa garantendo alla band una buona esposizione live. I Ritual Steel contano ancora una volta sull’appoggio della connazionale Hellion Records che ha svolto un buon lavoro nella produzione del nuovo “Blitz invasion”, la qualità tecnica di questo disco supera quella del precedente e presenza un sound professionale e competitivo. Chiaramente non dovete aspettarvi una produzione stratosferica, stile Nightwish per esempio, i Ritual Steel sono molto legati ai canoni classici del metal e il loro suono possiede un appeal marcatamente old fashioned che rimanda al sound degli anni ottanta. Senza dubbio il nuovo “Blitz invasion” è un cd molto ambizioso ed elaborato che mostra la crescita artistica della band tedesca. Non aspettatevi brani semplici o di facile presa sull’ascoltatore perchè in “Blitz invasion” troverete composizioni molto curate e raffinate. I Ritual Steel chiamano in causa mostri sacri del metal classico come Cirith Ungol, Manilla Road, Omen riuscendo comunque a mantenere una loro personalità distinta e riconoscibile. Non a caso la band si guarda bene dal farsi indurre in facili tentazioni power melodiche mantenedo una direzione completamente indipendente dal trend teutonico inaugurato dagli Helloween ed ereditato dagli Edguy. Un disco come “Blitz invasion” è indirizzato a un pubblico esperto e fadele che ama il metal classico senza compromessi e contaminazioni.
Dopo una breve introduzione il disco esplode letteralmente sotto i colpi di “Metal beasts” un pezzo molto lungo ed elaborato ma comunque decisamente diretto grazie a un ritornello frontale e crescente, subito i Ritual Steel chiariscono le idee rispetto alla loro attitudine integerrima. La title track è giocata su tempi lunghi e passaggi epici di chiara derivazione statunitense, in questo caso emergono influenze dei Manilla Road più diretti e trascinanti di dischi come “The deluge”. Ottima l’epica “Forsaken land” che si sviluppa attraverso strofe crescenti e un ottimo alternarsi di chitarre taglienti e linee vocali corrosive a dovere. Con “Bitterblood” i Ritual Steel puntano su canoni oscuri e avvolgenti senza perdere la loro potenza e la loro carica frontale, non c’è dubbio ormai sulla bontà di questo bellissimo “Blitz invasion”. Meno elaborata e molto più frontale delle precedenti “Tribute (to rock & roll)” possiede la carte in regola per mandare in estasi larghe platee di metallari in giro per l’Europa. La conclusiva “Hellfire” spinge ancora su strutture complesse ed eleganti e pone fine al nuovo “Blitz invasion” nella migliore delle maniere.
Il secondo disco dei Ritual Steel, escludendo split cd e demo, si è dimostrato un lavoro molto interessante e coinvolgente. Questo disco richiede molti ascolti per poter essere compreso nella sua complessità ma credo che gli amanti del metal classico sapranno apprezzare un lavoro come questo. Consiglio questo disco anche ai meno esperti di metal classico proprio perchè offre un interessante spaccato sul sound epico tradizionale, spesso poco considerato e sottovalutato.
1. Intro
2. Metal Beasts
3. Blitz Invasion
4. Forsaken Land
5. Victory
6. Bitterblood
7. Tribute (To Rock & Roll)
8. Le Devision De Faire
9. Hellfire