Recensione: Blood Reign
Wow! Che mazzata ragazzi. Ma chi cazzo sono questi BleedSkin? Sono cinque ragazzi belgi e questo “Blood Reign” è il loro esordio discografico, seguito dell’EP precedente uscito nel 2018, “The Rotten One“. Non è nemmeno facile raccontare dischi come questi: un concentrato di violenza e classe come poche volte capita di ascoltare in un esordio. Ricercatezza d’abilità tecnica (come la grande scuola ha insegnato), riffoni, blast si alternano ciclicamente alternati da stacchi più distesi, intervallati da armonici artificali da far strizzare gli occhi e da rallentamenti densi e caustici.
Grande espressività nel cantanto e un drumming efficace e martellante sono la cormice di un quadro sonoro di elevatissimo valore, impreziosito tra l’altro da sezioni soliste fulminee e ferali. La dinamica è garantita anche da una scelta di suoni ‘poco corposa’ che, enfatizzando gli alti e i medi, garantisce alla musica concepita dal quartetto di Andenne, di emergere con un impatto graffiante, dritta in faccia. Un full-length di esordio col botto. Qui c’è un potenziale immenso, poche storie.