Recensione: Blood Under Snow
Copertina gotica e decadente, titolo significativo e temi oscuri ed introspettivi.
Un biglietto da visita per molti aspetti fascinoso quello presentato dai SilentLie, band tricolore fondata nel corso del 2005 che approda, agli albori di questo 2013, alla pubblicazione del primo EP ufficiale.
Storia travagliata e consueti rimestamenti di line up, non hanno fiaccato la discreta verve creativa del gruppo giuliano, valido esponente del metal nazionale sorto in un contesto che appare quanto mai fertile per l’attecchimento e lo sviluppo di determinate sonorità, siano esse di evidente radice hard rock, heavy, o più spiccatamente gothic come in questo caso specifico.
Cinque pezzi per dichiarare al mondo le proprie capacità: un nucleo ristretto di composizioni all’interno delle quali condensare tutto l’universo di emozioni ed immagini veicolabili con una proposta musicale dai toni crepuscolari e striscianti, dal manifesto appeal “nordico” seppur mediati da un retrogusto quasi hard rock che consente maggior dinamismo e qualche oncia di aggressività in più. Sono piuttosto bravi i SilentLie e nel breve volgere di pochi brani, riescono a dimostrarlo in modo compiuto.
Il gruppo voluto dalla singer Giorgia Sacco e dal chitarrista Luigi Pressacco mostra, in effetti, una già più che discreta dimestichezza nell’amministrare la materia, solitamente esposta a qualche pericolo per l’intrinseca natura talvolta statica e rarefatta, due termini che in tali ambiti molto spesso fanno il paio con “noioso” e “soporifero”.
Lontana dall’esprimere concetti rivoluzionari, la band triestina contempla un songwriting basato su di una esuberanza chitarristica accesa e vigorosa, tale da mantenere al riparo il quartetto dai rischi di un eccessivo immobilismo e da un taglio che voglia definirsi troppo cerebrale ed ermetico.
Preferibilmente dirette ed esplicite, le tracce elaborate si lanciano su cadenze mid tempo che chiamano in causa gli immancabili Within Temptation – band che pare imprescindibile per certo stile di far musica – senza tuttavia tralasciare riferimenti a Katatonia, After Forever e sonorità pulite di reminiscenza dark (quello primigenio, di radice britannica) frammiste a spunti pseudo power o più hard rock.
Buon impasto sonoro che colleziona spunti interessanti, in particolar modo nel binomio “While I Hurt My Heart” / “Cruel Look”, coppia di brani che si lascia preferire per una maturità di suono ed emozioni già definita e pregevole, in cui apprezzare un approccio vivace e ricco di sfumature cui contribuisce la totalità degli strumenti messi in campo.
Qualcosa in più in termini di produzione avrebbe giovato, ma data la natura per lo più introduttiva dell’EP – una sorta di presentazione del gruppo – le lamentele in tal senso possono per ora scendere ad un livello inferiore d’importanza.
I SilentLie sembrano insomma, band dotata di potenzialità ed in possesso di qualche carta valida, certamente ancora da affinare ma di buon auspicio.
Discreto debutto: l’esame di un eventuale full length, potrà fornire prove definitive in merito alle buone impressioni percepite sin qui.
Discutine sul forum nella sezione Gothic!