Recensione: Born in Rage (EP)

Di Francesco Maraglino - 21 Luglio 2015 - 7:00
Born in Rage (EP)
Band: Raging Dead
Etichetta:
Genere: Hard Rock 
Anno: 2015
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
68

Formatisi da poco più di un anno, i cremonesi Raging Dead sono approdati molto presto alla realizzazione di un primo EP autoprodotto, distribuito da Atomic Stuff.
Il four-piece si cimenta in un sound a metà tra punk ed heavy metal, con ispirazione dichiaratamente rivolta a gente come Rob Zombie, Misfits, Marylin Manson, Murderdolls ed a tutte le suggestioni spaventose dell’immaginario horror (confermato dal trucco di scena dei quattro musicisti), che tali gruppi hanno con successo portato al proscenio.
La musica di “Born in Rage” – questo il titolo del mini-album – è tutta improntata, dunque, su brani veloci, tarati sul “tiro” instancabile della sezione ritmica, sui trafiggenti riff e sui fulminanti assoli delle asce, nonché sulla voce ora cavernosa (vedi l’intro Awakening Of The Damned) ora graffiante del cantante Cloud Shade.

Esemplificativo, in tal senso,  l’uno-due iniziale costituito da Scratch Me (rocker senza fronzoli contrassegnato da ficcanti riff di chitarra e dal canto intenzionalmente sconveniente) e da Anathema ( un altro veloce shot di violenza punk ed assoli metal).
Pure Redemption travolge l’ascoltatore con bordata di gutturale violenza, così come Nightstalker, altro uptempo che lascia senza respiro, mentre la conclusiva Vengeance è più cadenzata.
 

Born In Rage, in definitiva, assolve egregiamente il compito di far assaggiare ed apprezzare  la musica dei Raging Dead. Una musica che non fa prigionieri, forse canonica, e, almeno qui, appena ripetitiva in qualche passaggio, ma certamente schietta, senza compromessi e in grado di graffiare pelle ed anima dell’ascoltatore.
Ovviamente attendiamo  conferme del talento dei Raging Dead  sulla lunga distanza di un full-length, che vada a confermare le positive impressioni suscitate da questo primo EP..

Ultimi album di Raging Dead