Recensione: Brægn Hæft
“Brægn Hæft” è l’esordio dei doom metallers tedeschi Sarlic Bliss. Un concentrato di tragicità e malinconia che porta alla mente i My Dying Bride di inizio carriera e i Paradise Lost, ovvero la band si riferisce stilisticamente al periodo death-doom britannico di inizio anni Novanta. A questo va aggiunto il vero punto di forza che rende “Brægn Hæft” un capitolo davvero esclusivo se consideriamo essere l’esordio discografico, ovvero il cantato di Jochen Thurn, grande interprete delle liriche qui contenute. Il tratto così teatrale e ispirato che caratterizza la prestazione vocale è degno di lode e alza il livello qualitativo del loro songwriting di parecchi punti.
La band non regala solo momenti così curati. Alterna le parti più ‘clean’ a momenti molto più feroci, di chiara matrice black da un lato e più focalizzati sul death-doom dall’altro. “Brægn Hæft” è di fatto un disco ricco di spunti artistici e contenutistici e caratterizza di fatto una band con un grande potenziale compositivo anche grazie alla presenza del polistrumentista Daniel Fischer dei Midnattsol che con il suo contributo al piano apre ampie voragini emotive all’ascoltatore.
Produzione perfetta e copertina evocativa sigillano un prodotto davvero valido. Per chi ama questo modo di esprimere il proprio credo passionale, Sarlic Bliss è certamente un nome da mettere in listening-list.