Recensione: Brand New Drug
Recensione difficile.
‘Brand New Drug’, prima creazione solista del singer dei rinomati darkettoni tedeschi End Of Green è, infatti, un prodotto che presta il fianco ad un buon numero di critiche non troppo positive, pur tuttavia, alla luce di un’attenta analisi, risulta contemporaneamente in grado di fornire qualche spunto positivo buono per non relegare il progetto ad un rango oltremodo infimo.
A partire dall’immagine di copertina, non troppo “affascinante” in tutta franchezza, passando per il songwriting e giungendo infine ai contenuti veri e propri, la sensazione immediata è di trovarsi alle prese con un album assolutamente derivativo e ben lontano da standard qualitativi d’eccellenza, pur tuttavia, è impossibile non attribuire ad alcune tracce un sottile fascino tipicamente gotico, mutuato dalle tantissime affinità con bands storiche del settore quali Sister Of Mercy e The Mission, senza tacere delle ingombranti somiglianze con noti acts più tipicamente gothic metal come 69 Eyes,To Die For,Darkseed ed in parte Moonspell (periodo ‘Irreligious’).
Davvero ai limiti del plagio, inoltre, l’impostazione vocale di Mr. Darkness, talvolta indistinguibile dai classici Pete Steele ((Type O Negative) e Jyrki 69.br />
Il feeling di cui è intriso ogni singolo istante del platter comunica sensazioni tremendamente crepuscolari: brani come la title track, ‘My Sweet’, (69 Eyes a go-go), ‘Darklandcity’, ‘Dopecrawler’ ed ‘Angelsong’, ad ogni buon conto, non spiacciono per nulla, e, pur rimanendo strettamente confinate in un ambito di routine e d’assoluta “normalità” in termini di valore, contribuiscono a sollevare il risultato finale di qualche punto, consentendo al disco il raggiungimento di una valutazione non eccelsa, ma quantomeno prossima alla sufficienza.
Insostenibili d’altro canto, la monotonia opprimente e l’incedere mortifero delle varie ‘The Dawn’, ‘Shine On’ e ‘Forgotten Sun’, esempi di cosa si debba mettere in una canzone per annoiare gli ascoltatori ai limiti dell’inverosimile.
Da segnalare inoltre, la presenza di ben tre covers: ‘Love Will Tear Us Apart’ dei maestri Joy Division, ‘The Sound Of Silence’ di Simon & Garfunkel e ‘Pet Semetary’ dei Ramones, omaggi a muse del passato, evidentemente appartenenti a campi alquanto distanti tra loro, che danno origine a risultati interessanti soprattutto nel secondo caso, tramutando il classicone della leggendaria coppia di artisti statunitensi in una lenta ed ipnotica marcia funebre, dai toni profondi e solenni e dallo stile vagamente cinematografico.
Alla luce di quanto ascoltato e sin qui descritto dunque, è oggettivamente impossibile suggerire un album come ‘Brand New Drug’ senza frapporre un buon numero di riserve.
Sicuramente necessario un ascolto preventivo (e molto approfondito!), è comunque bene mettere dell’avviso i potenziali acquirenti sulle controindicazioni possibili derivanti da un prodotto di questa natura.
La noia e la monotonia potrebbero balenare improvvise dopo pochi passaggi: solo chi si ritenga grande appassionato di sonorità autunnali e decadenti potrà trarre qualche attimo di piena soddisfazione da un platter così discontinuo e poco omogeneo, a volte piuttosto fascinoso, scorrevole e consono ad una giornata uggiosa ed in altri casi di una piattezza sconcertante.
Meglio, con tutta probabilità, concentrare la propria attenzione altrove…
Tracklist:
01. My Sweet
02. Brand New Drug
03. Raging Fire
04. Love Will Tear Us Apart
05. Darklandcity
06. Dopecrawler
07. Pet Semetary
08. Shine On
09. The Dawn
10. The Sound Of Silence
11. Angelsong
12. Forgotten Sun
Line Up:
Michelle Darkness – Voce / Chitarra / Basso / Programming